Il disastro del Moby Prince avvenne il 10 aprile 1991: il traghetto si scontrò con la petroliera Agip nel porto di Livorno. A causa dell’incendio, 140 morti e un solo sopravvissuto.
Sono passati trent’anni dal disastro del Moby Prince. Erano passate da poco le dell’11 aprile 1991 quando il traghetto di proprietà della Nar.Ar.Ma mollò gli ormeggi per la traversata che da Livorno l’avrebbe portata a Olbia. A bordo era presente l’intero equipaggio, formato da 65 persone agli ordini del comandante Ugo Chessa, e 75 passeggeri.
Lo scontro con la petroliera Agip
Durante la percorrenza del cono d’uscita del porto labronico, il traghetto andò a urtare violentemente contro la petroliera Agip Abruzzo, penetrando all’interno della cisterna numero 7, contenente circa 2700 tonnellate di petrolio.
L’incendio e il disastro del Moby Prince
Parte del petrolio che fuoriuscì dalla cisterna n. 7 della petroliera Agip Abruzzo si riversò in mare, parte invece investì in pieno la prua del traghetto. A causa delle scintille prodotte dallo sfregamento delle lamiere delle due navi al momento dell’impatto, il petrolio prese rapidamente fuoco, circondando e incendiando il traghetto. Alle ore 22:25, il marconista di bordo lanciò il Mayday dal VHF portatile.
I soccorsi, tuttavia, partirono in mare solo dopo le ripetute richieste di aiuto da parte dell’Agip Abruzzo. Il Moby Prince, con i motori ancora in funzione, percorse ancora alcune migliaia di metri, allontanandosi dal punto d’impatto e iniziando a girare in senso circolare. Ciò rese ancora più difficili le operazioni di soccorso. Buona parte delle vittime fu rinvenuta nel salone De Luxe posto a prua della nave e dotato di pareti e porte tagliafuoco, a causa delle esalazioni di monossido di carbonio. Vi fu un solo sopravvissuto, il giovane mozzo napoletano Alessio Bertrand.
10 aprile 2021, il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
“Ricorrono trent’anni dall’immane tragedia che coinvolse il traghetto Moby Prince. Centoquaranta persone, passeggeri ed equipaggio, persero la vita in seguito alla collisione con una petroliera e all’incendio che ne scaturì. Il primo pensiero è rivolto alle vittime, alle tante vite improvvisamente spezzate di adulti e di giovani, e al dolore straziante dei loro familiari, che si protrae nel tempo e ai quali rinnovo la vicinanza e la solidarietà della Repubblica“, recita il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“È stato il disastro più grave nella storia della nostra navigazione civile. Il popolo italiano non può dimenticare. Come non dimentica la città di Livorno, che vide divampare il rogo a poche miglia dal porto e assistette sgomenta alla convulsa organizzazione dei soccorsi e al loro drammatico ritardo.
Sulle responsabilità dell’incidente e sulle circostanze che l’hanno determinato è inderogabile ogni impegno diretto a far intera luce. L’impegno che negli anni ha distinto le associazioni dei familiari rappresenta un valore civico e concorre a perseguire un bene comune.
Il disastro del traghetto Moby Prince è monito permanente per le autorità pubbliche e gli operatori, chiamati a vigilare sulla navigazione e a garantirne la sicurezza. Rispettare gli standard stabiliti, sforzarsi di elevarli, assicurarne una corretta applicazione sono responsabilità indeclinabili, che sole possono consentire l’esercizio di un pieno diritto da parte dei cittadini e portare così beneficio all’intera società“.
Di seguito il testo integrale del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.