10 giugno 1981, Alfredino Rampi cade in un pozzo. La speranza si spegne dopo 60 ore

10 giugno 1981, Alfredino Rampi cade in un pozzo. La speranza si spegne dopo 60 ore

La storia di Alfredino Rampi tenne l’Italia sospesa per circa 60 lunghissime ore, nella speranza che il piccolo caduto in un pozzo artesiano potesse salvarsi.

Era la sera del 10 giugno 1981 quando si perdono le tracce di Alfredino Rampi, un bambino di sei anni di Roma, che in quei giorni stava trascorrendo delle vacanze con la famiglia a Vermicino, una frazione del comune di Frascati.

Vermicino, 10 giugno 1981

La sera di mercoledì 10 giugno, Ferdinando Rampi, due suoi amici e il figlio Alfredino erano a passeggio nella campagna circostante di Vermicino. Venuta l’ora di tornare indietro, alle ore 19:20, Alfredino chiese al padre di poter continuare il cammino verso casa da solo, attraverso i prati; Ferdinando acconsentì, ma quando giunse a casa, verso le ore 20:00, scoprì che il bambino non era arrivato.

L’allarme

Quando però a casa il piccolo non fece ritorno, i genitori iniziarono a cercarlo nei dintorni. Poi, verso le 21:30, vennero allertate le forze dell’ordine.

https://www.youtube.com/watch?v=SSzV-u6D0n0

Alfredino Rampi in fondo a un pozzo

Un brigadiere di PS ispezionò un pozzo artesiano, molto diffusi nella zona. Il poliziotto poté così udire i flebili lamenti del piccolo. Subito furono impiegati i mezzi di soccorso, sotto la direzione dei Vigili del fuoco. Il primo tentativo di calare una tavoletta alla quale Alfredino si sarebbe dovuto aggrappare fallì, in quanto l’oggetto rimase incastrato. Nella notte si calò uno speleologo, il 22enne Tullio Bernabei, ma senza successo. Pertanto, il comandante dei VVF di Roma ordinò di scavare un pozzo parallelo in modo da raggiungere lateralmente il piccolo, nonostante le forti perplessità dei geologi. E, infatti, la perforazione non solo trovò difficoltà a causa del terreno sottostante ma le vibrazioni fecero sprofondare ancora di più la posizione di Alfredino. Il tentativo, ultimo, disperato di salvare Rampi venne affidato al sardo Angelo Licheri, il quale dirà di essere arrivato a prendere Alfredino per le braccia ma, per ben tre volte l’imbracatura si aprì; tentò allora di prenderlo per le braccia, ma il bambino scivolò ancora più in profondità. Intorno alle 5:00 del 13 giugno 1981 si constatò che il piccolo era esanime…