100 giorni di guerra: il 20% dell’Ucraina è sotto i russi

100 giorni di guerra: il 20% dell’Ucraina è sotto i russi

Al centesimo giorno di guerra il bilancio è a favore di Mosca che ha il controllo su un quinto del territorio ucraino.

A 100 giorni dall’inizio della guerra, l’est dell’Ucraina è in gran parte occupato dai russi. Ma gli ucraini non mettono fine alla loro resistenza e continuano a difendere il loro popolo e la loro terra. Anche la presidente della Commissione Ue ricorda su Twitter “Cento giorni fa la Russia ha scatenato la sua guerra ingiustificata contro l’Ucraina. Il coraggio degli ucraini richiede il nostro rispetto e la nostra ammirazione. L’Ue è con l’Ucraina’’ ribadendo il sostegno Ue al paese.

Ma nonostante l’ardua difesa e l’appoggio dell’Occidente, oggi la Russia occupa circa il 20% del territorio ucraino. Ad ammetterlo è lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante un discorso in collegamento video al Parlamento lussemburghese. Ancora 2.603 insediamenti devono essere liberati dalle forze russe.

Zelensky ringrazia Usa e Ue per le nuove armi e per le sanzioni europee che andranno in vigore oggi. Poi annuncia che il Donbass ormai è “devastato” e a Severodonetsk le forze ucraine stanno resistendo duramente. In Ucraina ci sono 92milioni di metri quadri di case distrutte, polverizzati 1837 fra scuole e asili. 961 paesi sono senza acqua, senza luce e senza gas.

bombardamenti guerra ucraina

Le città distrutte dell’Ucraina

Le città intorno Severodonetsk stanno in allerta, consapevoli che appena cadrà la città toccherà a loro, anche a Kryvyi Rih, la città natale del presidente Zelensky. Sul Corrire una carrellata di testimonianze di sindaci di città che ormai non sono più neanche città ma luoghi di distruzione. Persone che hanno fatto e fanno di tutto per difendere le loro gente dall’invasore.

A Bucha hanno progettato un memoriale sulla scia di quello di Srebrenica “per non dimenticare quel che ci hanno fatto e guardare avanti” dice il sindaco di Bucha. La città che ha sconvolto l’umanità con le testimonianze dei primi crimini di guerra sui civili. Il sindaco dice che è “giusto che il tribunale dell’Aia venga a investigare, anche se non vogliamo restare legati per sempre a quei giorni tremendi”.