Il 17 maggio 1992 si gioca Milan-Verona. La settimana precedente i rossoneri hanno vinto lo scudetto. E’ l’ultima a San Siro di Ancelotti, autore di una doppietta.
Dopo il ciclo Sacchi, il Milan riparte dalla conduzione tecnica di Fabio Capello. I rossoneri sono considerati dalla maggior parte della critica al capolinea ma il tecnico di Pieris rivitalizza Baresi e compagni: il nuovo Diavolo è meno spettacolare e furente di quello del “Profeta di Fusignano” ma è molto solido e concreto.
Rossoneri al comando
Il Milan, grazie a una difesa granitica e a un Van Basten versione capocannoniere, prende subito la testa della classifica, con Juventus e Napoli che tentano a fatica di tenere il passo dei rossoneri. Il Diavolo è primo al giro di boa e nel girone di ritorno non dà segnali di cedimento, rimanendo imbattuto.
Tricolore matematico
Il 10 maggio, al “San Paolo” di Napoli, il pareggio 1 a 1 contro i partenopei si traduce nella matematica vittoria dello scudetto.
17 maggio 1992, la festa a San Siro
La settimana successiva, in un San Siro gremito e in festa, si gioca Milan-Verona. Queste le formazioni in campo:
MILAN: S. Rossi, Tassotti, Maldini, Albertini, Costacurta, Baresi, Donadoni, Rijkaard, Van Basten, Gullit, Massaro.
VERONA: Gregori, Icardi, Calisti, Piubelli, Pellegrini, Renica, D. Pellegrini, Prytz, Serena, Stojkovic, Raducioiu.
La firma di Carletto al passo d’addio
Gli uomini di Capello vanno in vantaggio dopo il quarto d’ora grazie a un calcio di rigore di Van Basten. A inizio ripresa i rossoneri raddoppiano con un potente sinistro di Gullit. L’olandese lascia poi il campo a Carlo Ancelotti, all’ultima con la maglia del Milan a San Siro. E Carletto saluta come meglio non potrebbe, realizzando una doppietta nel giro di sessanta secondi!