Nel 1950, i bianconeri prevalgono sui rossoneri per lo scudetto ma Juventus-Milan è uno show del Diavolo. Il Gre-No-Li si impone con un perentorio 7 a 1.
Il Milan del Dopoguerra inizia a costruire le vittorie degli Anni ’50 nel 1949: il presidente Trabattoni e il direttore tecnico Antonio Busini ingaggiano il centravanti svedese Nordhal, il quale suggerisce gli acquisti dei compagni di nazionale Liedholm e Gren. In panchina siede il cecoslovacco Lajos Czeizler, il quale imposta questo undici: Buffon, Belloni, Foglia, Annovazzi, Tognon, Bonomi, Burini, Gren, Nordhal, Liedholm, Candiani.
Grande spettacolo
Fin dalle prime giornate c’è un duello tra il Milan e la Juventus. La formazione bianconera vanta grandi giocatori, quali Boniperti, Hansen, Praest e il capitano Parola. I rossoneri offrono prestazioni spettacolari, con tabellini sensazionali: 9-1 al Bari, 7-0 al Torino, 7-1 alla Pro Patria, ecc. La Juventus è però più concreta mentre i rossoneri devono registrare la difesa. Nel girone di ritorno, comunque, Annovazzi e compagni riducono le distanze fino a due punti.
Juventus-Milan 1-7!
Il 5 febbraio 1950 c’è Juventus-Milan. I bianconeri iniziano forte e passano in vantaggio con Hansen. Gli ospiti reagiscono subito e dopo pochi minuti trovano il pari con Nordhal. Da quel punto in poi non c’è più partita. Nel giro di tre minuti, infatti, segnano Gren, Liedholm e ancora il “Pompierone”. Il centravanti svedese (capocannoniere con 35 gol) si ripete a inizio ripresa, siglando la personale tripletta. Il Milan non si ferma e nel finale segnano anche Burini e Candiani. Il risultato finale è un clamoroso 7 a 1 in favore dei rossoneri, i quali agganciano la Juventus in testa alla classifica. Tuttavia, la rimonta del Milan si perde nelle giornate successive e al termine del torneo il Diavolo si deve accontentare del 2° posto. Nella stagione successiva, infatti, non ce ne sarà per nessuno, con lo scudetto che torna al Milan dopo 44 lunghissimi anni di attesa.