Cento anni fa, al Teatro Goldoni di Livorno, veniva fondato il Partito Comunista d’Italia. Si consuma lo strappo dai socialisti, Bordiga primo segretario.
Il 21 gennaio 1921 nasceva il Partito Comunista d’Italia, che negli anni sarebbe diventato il più importante del mondo occidentale.
La fondazione del Partito Comunista
Cento anni fa, al Teatro Goldoni di Livorno, il Pci veniva alla luce come sezione italiana dell’Internazionale Comunista in seguito al biennio rosso, alla rivoluzione d’ottobre e alla separazione dell’ala di sinistra del Partito Socialista Italiano guidata da Nicola Bombacci, Amadeo Bordiga, Onorato Damen, Bruno Fortichiari, Antonio Gramsci e Umberto Terracini al XVII Congresso Socialista.
La scissione dal Psi
La fondazione avvenne sei giorni dopo l’apertura del XVII Congresso del Partito Socialista Italiano. La sinistra consumò uno degli strappi più importanti della storia, tra corrente riformista e corrente rivoluzionaria. Al termine di giornate caratterizzate da un clima particolarmente tumultuoso e turbolento, il congresso fece registrare la scissione della frazione comunista che, di fronte al rifiuto della maggioranza del partito di accogliere la sollecitazione del Comintern ed estromettere i riformisti dal PSI, abbandonò i lavori e diede vita al proprio partito.
Bordiga primo segretario
Nel pomeriggio del 21 gennaio è poi approvato il nuovo statuto che introduce la disciplina ferrea e centralizzata di partito come sempre auspicato da Lenin. Il nuovo Comitato Centrale conta quindici membri, di cui cinque costituiscono il Comitato Esecutivo. Amadeo Bordiga diventa il primo segretario.