Il 24 maggio 1989 il Milan affronta la Steaua di Bucarest nella finale di Coppa dei Campioni. Al “Camp Nou” di Barcellona i rossoneri vincono con una prestazione che rimarrà nella storia.
Il Milan di Sacchi vince il campionato al primo tentativo grazie a una energica rimonta sul Napoli. Grazie al successo dello scudetto i rossoneri guadagnano il diritto di partecipare alla Coppa dei Campioni. Nell’estate del 1988 la Serie A apre all’ingaggio del terzo straniero e il tecnico di Fusignano convince Berlusconi a prendere l’olandese Rijkaard.
La mission rossonera
Gli sforzi principali del Milan sono concentrati nel massimo torneo continentale. Il Diavolo, infatti, molla presto la lotta per lo scudetto, puntando apertamente alla Coppa dei Campioni, viatico per la finale del titolo mondiale per club.
Il cammino verso la finale
Nel primo turno Baresi e compagni affrontano il Vitocha Sofia: i campioni bulgari vengono eliminati con un complessivo 7-2 tra andata e ritorno. Negli ottavi per il Milan c’è il durissimo ostacolo della Stella Rossa di Belgrado: a San Siro finisce 1-1, poi nel ritorno la nebbia salva gli uomini di Sacchi. Nella ripetizione, è ancora parità e ai rigori Rijkaard segna il penalty decisivo. Ai quarti Van Basten regola il Werder Brema. In semifinale il Milan pesca il favoritissimo Real Madrid. Non c’è storia: pareggio stretto al “Bernabeu”, show al ritorno con lo storico 5 a 0!
24 maggio, la finalissima
La finale Milan-Steaua si gioca il 24 maggio 1989 al “Camp Nou” di Barcellona. L’atmosfera è a dir poco elettrica, con 90 mila tifosi rossoneri sulle tribune. Baresi e compagni giocano una gara perfetta e annichiliscono i malcapitati romeni: apre Gullit, raddoppia Van Basten; i due olandesi segnano una doppietta personale e regalano la Coppa dei Campioni alla società di via Turati, a distanza di vent’anni dalla vittoria contro l’Ajax.