28 luglio 1985, la mafia uccide il commissario Beppe Montana

28 luglio 1985, la mafia uccide il commissario Beppe Montana

Il 28 luglio 1985 il commissario Beppe Montana viene freddato sul molo di Porticello. In servizio presso la Mobile di Palermo, era stato tra i più importanti investigatori nella lotta a Cosa Nostra.

Beppe Montana è stato uno degli investigatori più importanti nella lotta alla mafia, e per questo ha pagato con la vita il 28 luglio 1985.

L’omicidio a Porticello

Era domenica e al termine di una giornata di relax trascorsa in mare con la fidanzata e una coppia di amici, il commissario della Squadra Mobile di Palermo viene raggiunto dai killer di Cosa Nostra e freddato senza avere possibilità di reazione. A sparare è Giuseppe Lucchese, uno dei sicari più temibili dei Corleonesi. L’omicidio è compiuto sul molo di Porticello, a pochi chilometri dal capoluogo siciliano.

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Chi era Beppe Montana

Nato a Agrigento l’8 ottobre 1951, si era laureato in Giurisprudenza e in seguito era entrato in Polizia. Entrò a far parte della squadra mobile di Palermo ed in seno a questa fu posto alla testa della neonata sezione “Catturandi“, che si occupava della ricerca dei latitanti. Aveva collaborato al “maxi blitz di San Michele” del pool antimafia, eseguendo parte dei 475 mandati di cattura. Insieme al collega fraterno Ninni Cassarà (che sarà ucciso nove giorni dopo di lui) sferrò duri colpi alla mafia, braccando i latitanti di Cosa Nostra.
Per il suo omicidio, il 17 febbraio 1995 la Corte di Assise di Palermo ha condannato all’ergastolo i mandanti dell’assassinio Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Francesco Madonia e Bernardo Provenzano.