Il 29 giugno 1986, a Città del Messico, Argentina e Germania si affrontano per la Coppa del Mondo. Sudamericani avanti con Brown e Valdano ma i teutonici pareggiano con Rummenigge e Voller. Burruchaga, servito da Maradona, regala il titolo all’Albiceleste.
La Coppa del Mondo del 1986 si gioca in Messico: il Paese latino aveva già organizzato l’evento nel 1970 e, dopo la rinuncia della Colombia a causa di problemi governativi, diede disponibilità a ospitare il massimo torneo del calcio tra Nazioni.
Verso la finale
Ai nastri di partenza ci sono l’Italia campione in carica, la Francia campione d’Europa, la Germania di Beckenbauer, il Brasile di Zico e l’Argentina di Maradona. Negli ottavi, Platini fa fuori la Nazionale di Bearzot arrivata a fine ciclo; nei quarti, Maradona elimina l’Inghilterra con una doppietta (la mano de Dios e il gol da centrocampo, ndr) mentre la Francia supera il Brasile ai rigori. Le semifinali sono a senso unico: Argentina-Belgio 2-0 e Germania-Francia 2-0.
29 giugno 1986, Argentina-Germania
E così, il 29 giugno 1986, allo stadio “Azteca” di Città del Messico, agli ordini del brasiliano Filho, va in scesa la finalissima della Coppa del Mondo tra Germania e Argentina. Bilardo infoltisce la mediana e punta su Valdano sostenuto da Maradona. Beckenbauer risponde con la coppia Rummenigge-Allofs, con Magath trequartista. La partita non decolla e il vantaggio sudamericano di Brown arriva su corner grazie anche a un’uscita sconsiderata del portiere tedesco. A inizio ripresa, l’Argentina raddoppia: Valdano segna al culmine di un’azione corale. I bianchi non mollano e accorciano con Rummenigge. Nel finale Voeller gira in rete di testa e fa 2-2. Al minuto 84, però, Maradona inventa un assist per Burruchaga, il quale si invola e batte Schumacher in uscita. E’ il gol che vale all’Argentina la vittoria della seconda Coppa del Mondo, dopo il successo “casalingo” di otto anni prima.