Dopo l’addio di Capello, il Milan riparte da Tabarez e l’esordio in campionato fa ben sperare: l’8 settembre 1996 i rossoneri affondano il Verona. Nel 4-1 finale spicca la cavalcata di Weah.
Nel 1996 si chiude l’era Capello con la conquista del 4° scudetto in cinque anni. Al posto del tecnico di Pieris, il Milan punta su Oscar Washington Tabarez, uruguaiano che ha ben figurato in Sud America.
Debutto a San Siro
Il nuovo campionato inizia l’8 settembre 1996: i rossoneri, secondo le regole del calendario, sono sorteggiati contro la neopromossa Verona. Per la prima a San Siro, Tabarez schiera: Rossi, Panucci, Maldini, Albertini, Costacurta, F.Galli, Boban, Desailly, Weah, Baggio e Simone. Il tecnico degli scaligeri risponde con De Vitis in attacco e Corini sulla trequarti.
Avvio a sorpresa
Sugli spalti di un soleggiato pomeriggio estivo si riversano oltre cinquantamila spettatori. Il match, tuttavia, non entusiasma. In particolare per “colpa” dei padroni di casa. E così, ecco il gol del vantaggio degli ospiti: cross di Orlandini, Costacurta e Rossi non si intendono e così il portiere perde il pallone che De Vitis mette in rete da pochi passi.
Ripresa, cambia la musica
Spaventato dal gol del Verona, nel secondo tempo il Milan scende in campo con un altro piglio e Simone trova immediatamente il pareggio grazie a un’azione caparbia conclusa con un potente destro. Al 66′ c’è il sorpasso: Weah lancia ancora Simone, il quale questa volta batte Gregori con un morbido esterno destro. I rossoneri passano in vantaggio ma la gara resta aperta fino quasi al 90′, quando Weah si inventa un gol che passa alla storia: il Pallone d’oro prende palla nella propria area di rigore e inizia una incredibile cavalcata fino a battere il portiere ospite. Nel tempo di recupero, Baggio fissa il punteggio finale sul 4 a 1: dribbling a Gregori e destro vincente. Ottima la prima per Tabarez.