85enne a capo della Task Force sull’Intelligenza Artificiale: la polemica

85enne a capo della Task Force sull’Intelligenza Artificiale: la polemica

Intelligenza artificiale, è polemica sui social per la nomina di Amato.

La selezione di Giuliano Amato come responsabile del comitato dedicato all’intelligenza artificiale ha generato controversie sui social media, con la premier Giorgia Meloni manifestamente contrariata per la mancanza di trasparenza riguardo a questa nomina.

L’organismo incaricato di esaminare l’impatto dell’IA nel campo dell’informazione è stato annunciato il 18 ottobre dal sottosegretario con delega all’editoria, Alberto Barachini, membro di Forza Italia. Le fonti governative citate dalle agenzie di stampa indicano che la principale fonte di disappunto di Meloni è stata la mancanza di chiarezza nella comunicazione della decisione, nonostante il nome di Amato non sia oggetto di discussione.

Giuliano Amato, con una lunga carriera politica che lo ha visto servire più volte come ministro e anche come presidente della Corte Costituzionale e dell’Antitrust, ora assume un nuovo incarico nel suo già vasto curriculum. Tuttavia, l’età avanzata di Amato ha sollevato delle perplessità, portando molti a confrontare la sua esperienza con quella del suo omologo britannico nel campo dell’IA.

Nel Regno Unito, il governo ha nominato Ian Hogarth, un imprenditore digitale di 38 anni con una solida formazione in “information engineering” e machine learning, come esperto per esaminare i rischi legati all’intelligenza artificiale. Hogarth, con la creazione di due startup basate sull’IA nel suo curriculum, rappresenta chiaramente una figura altamente specializzata nel campo tecnologico del comitato.

L’analisi delle implicazioni dell’intelligenza artificiale nel settore editoriale e informativo è di grande importanza in un’epoca digitalizzata. Tuttavia, la scelta di Amato evidenzia le differenze di approccio tra l’Italia e paesi come il Regno Unito, dove l’expertise tecnologica sembra essere una priorità. La nomina di Amato, una figura politica esperta ma non particolarmente esperta nel campo tecnologico, sottolinea una possibile divergenza di visioni su come affrontare le sfide poste dall’IA nell’ambito dell’informazione in Italia.