Il 9 settembre 2001, nel posticipo della 2/a giornata, il Milan ospita la Fiorentina. Terim incontra la sua ex squadra e i rossoneri incantano San Siro a suon di gol.
Nella stagione 2001/02, il Milan del post-Zaccheroni riparte da Fatih Terim, ex tecnico di Galatasaray e Fiorentina. All’allenatore turco Berlusconi regala un mercato importatissimo: i grandi colpi sono Rui Costa e Inzaghi, i quali vanno a formare con Shevchenko un tridente spaziale; arrivano a Milanello anche Contra, Pirlo, Javi Moreno e Laursen. La missione di Terim è quella di dare un grande gioco ai rossoneri, coniugandolo con i risultati.
Esordio deludente
A fine agosto, i rossoneri esordiscono in campionato a Brescia: i padroni di casa vanno sul doppio vantaggio con la doppietta di Tare e solo una buona ripresa (2-2 finale) evita al Milan una clamorosa sconfitta. Per di più, Rui Costa si infortuna nel corso della prima frazione di gioco.
9 settembre 2001, contro i Viola
A l ritorno dalle Nazionali, così, il Milan non può più fallire. Nel posticipo domenicale del 9 settembre 2001, San Siro accende la luci per la sfida contro la Fiorentina. Terim, contro la sua ex squadra, vara il 4-4-2 con Inzaghi e Shevchenko in attacco e Contra e Serginho sulle corsie esterne. Mancini risponde con la coppia Nuno Gomes-Chiesa.
Spettacolo e gol
Milan-Fiorentina parte con il botto: al 18′ e già 1-1 con la rete di Shevchenko a cui risponde prontamente Chiesa su punizione. L’equilibrio si spezza nuovamente al 40′ con il gol di Laursen sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Allo scadere, l’implacabile Inzaghi approfitta di un errore marchiano della difesa toscana e allunga. Quando a inizio ripresa il bomber ucraino cala il poker per la Fiorentina è finita. Nonostante l’indomito Chiesa, che fa doppietta. A chiudere il tabellino ci pensa Serginho con un potente sinistro che piega i guantoni a Taglialatela.
