Allarme della Bce sull’Eurozona: la crescita è messa a repentaglio dai dazi e dalla Brexit. I paesi con margine devono investire, quelli con un alto debito pubblico devono essere prudenti.
La Bce lancia un nuovo allarme sulla crescita dell’Eurozona, messa a repentaglio dai dazi (che mettono contro Cina e Stati Uniti) e dalla Brexit, un capitolo ancora pieno di incognite che preoccupano i mercati.
L’allarme della Bce sulla crescita dell’Eurozona
Nel bollettino diramato dalla Bce sulla situazione economica nella zona euro si espongono i fattori di instabilità che stanno incidendo in maniera decisiva sul rallentamento della crescita.
“I rischi per le prospettive di crescita dell’Eurozona sono orientati al ribasso e sono principalmente legati alle incertezze connesse a fattori geopolitici, alla crescente minaccia del protezionismo e alla vulnerabilità dei mercati emergenti”.
L’appello alla Germania
La Bce rinnova quindi il suo appello, destinato prevalentemente alla Germania, a investire per rimettere in moto l’economia.
“I governi interessati da un rallentamento economico che dispongono di margini per interventi di bilancio dovrebbero agire in maniera efficace e tempestiva”.
Il consiglio della Bce all’Italia: una manovra prudente per non peggiorare la situazione legata al debito pubblico
Non manca inoltre un consiglio destinato invece ai paesi con un alto debito pubblico come l’Italia. Per queste realtà l’invito è a procedere con manovre prudenti che possano limitare i danni sui bilanci dello Stato. Ma per il governo italiano ci sono anche le buone notizie, legate principalmente allo spread. Il differenziale continua a mantenersi su livelli bassi dopo il cambio di governo e l’avvento del Conte Bis formato da Pd e MoVimento Cinque Stelle.