La rivoluzione M5s continua. Cento dissidenti già espulsi e 274 esponenti davanti ai probiviri. Numeri che rischiano di aumentare.
ROMA – La rivoluzione del M5s non si ferma con i vertici che hanno intenzione di eliminare le ‘mele marce’. La firma della Carta di Firenze potrebbe accelerare – come spiega il Corriere della Sera – questo provvedimento che vede i dissidenti sempre più a rischio. Da giugno a ottobre sono oltre 100 le persone tolte dal partito ma i probiviri hanno incontrato ben 274 esponenti.
Numeri sicuramente importanti per un partito che si è sempre detto compatto al suo interno. Ma ben presto queste cifre potrebbero moltiplicarsi con il rischio di una spaccatura sempre più forte.
M5s in crisi: le alleanze regionali preoccupano
L’alleanza con il PD ha aperto una ‘frattura’ in casa M5s non sicuramente semplice da sanare. Ma a far discutere tra gli esponenti grillini è l’intenzione di voler continuare questa collaborazione anche a livello regionale. Una scelta che non convince alcuni pentastellati pronti a votare no.
Scelte che rischiano di spaccare il MoVimento con i probiviri che sono pronti ad incontrare nuovamente queste persone e decidere il loro futuro. Ma il numero degli espulsi sembra essere destinato ad aumentare nelle prossime settimane.
A rischio la leadership di Di Maio
Tra le tante cose che non convincono i ‘dissidenti’ anche la leadership di Di Maio. Alcune delle ultime scelte non sono piaciute ai grillini e per questo nella Carta di Firenze si chiede l’eliminazione della figura del capo politico oltre che il passaggio di Rousseau al MoVimento.
Una rivoluzione che spaventa (e non poco) i vertici del partito pronti ad una stretta importante per cercare di tenere le redini di un partito che rischia una crisi importante. E per questo ci potrebbero essere ben presto altre espulsioni dei dissidenti.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/pg/LuigiDiMaio