Il ‘Crodino’ lascia Crodo? Il piccolo comune si è mobilitato per salvare diversi posti di lavoro e la produzione della bevanda.
CRODO – Il ‘Crodino’ lascia Crodo? Sembra un semplice gioco di parole ma purtroppo non è così. Il gruppo Campari potrebbe spostare nei prossimi mesi la produzione della bevanda nello stabilimento di Novi Ligure con il rischio di licenziamenti molto alto.
Il piccolo comune ha iniziato la mobilitazione per far rimanere il prodotto nella sua terra e non farlo emigrare in altre zone. Un obiettivo non semplice da raggiungere visto che da parte della multinazionale non c’è nessuna intenzione di fare un passo indietro.
Il piano industriale di Campari
Bisogna precisare che non si tratta di una decisione improvvisata. Il piano industriale prevedeva la produzione del Crodino nella sua ‘città natale’ per un triennio e subito dopo doveva avvenire il trasferimento in uno stabilimento, probabilmente a Novi Ligure.
Il trasferimento è previsto per dicembre 2020 anche se ancora l’azienda non ha presentato nessuna lista di esuberi ai sindacati. A rischio ci sono circa 80 lavoratori anche se non è escluso il trasferimento nell’altro stabilimento per facilitare la produzione che continua ad essere elevata. L’intera zona, comunque, si è mobilitata per cercare di conservare la produzione nella zona dove è stato creato.
Una perdita economica importante per la zona di Crodo
La chiusura dello stabilimento per Crodo potrebbe significare una perdita economica molto importante. Sono 80 i lavoratori impegnati in questo stabilimento ma a questi bisogna aggiungere anche il turismo che la produzione della bevanda ha portato in questi anni.
Il Comune è al lavoro per far restare aperta la struttura anche se Campari nelle prossime settimane potrebbe annunciare il trasferimento a Novi Ligure. Nessuna decisione improvvisa della multinazionale ma un piano industriale ben preciso dell’azienda quando ha acquistato per 80 milioni il brand del prodotto.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/crodino/