Le elezioni amministrative sono state rinviate per l’emergenza coronavirus. No al voto in estate.
ROMA – Le elezioni amministrative sono state rinviate per l’emergenza coronavirus. Nell’ultimo Consiglio dei ministri la maggioranza ha deciso di far slittare il ritorno alle urne nel periodo tra il 15 settembre e il 15 dicembre. No, quindi, all’ipotesi di un voto in estate come chiesto da quattro Regioni per paura di un ritorno dell’epidemia.
La possibilità di aprire i seggi a luglio non è mai stata condivisa dal Governo con il ministro Speranza che ha bocciato, come riportato da Repubblica, una campagna elettorale a giugno quando, forse, in alcune Regioni i contagi del coronavirus potrebbero non essere arrivati a zero.
La richiesta delle Regioni
Le Regioni che hanno avanzato la richiesta per ritornare alle urne in estate sono state Puglia, Campania, Liguria e Veneto. In particolare, il governatore Zaia in conferenza stampa ha proposto come election day il 12 luglio. Una data che non è mai stata presa in considerazione dal Governo perché avrebbe comportato uno scioglimento del consiglio regionale entro metà maggio e quindi in piena emergenza coronavirus.
Il pressing nelle ultime ore è stato fatto anche da Giovanni Toti e Vincenzo De Luca con il governatore Emiliano che si è detto disponibile a richiamare le persone alle urne entro l’estate. La risposta del Governo è stata negativa con il periodo fissato dal 15 settembre al 15 dicembre.
Ipotesi election-day
Il giorno non è stato scelto ma Palazzo Chigi sta ragionando ad un election-day, come confermato dal ministro Federico D’Incà ai microfoni di Radio Uno: “Comunali e referendum sul taglio dei parlamentari tra settembre e ottobre per risparmiare in termini di tempo e di risorse“.
La decisione definitiva sarà presa nelle prossime settimane ma molto dipenderà dall’evoluzione dell’epidemia.
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