Conte ai magistrati sulla zona rossa di Alzano e Nembro: “Non ho mai visto i verbali del Cts”.
ROMA – “Non ho mai visto i verbali del Cts“, così il premier Conte ai magistrati sulla zona rossa di Alzano e Nembro. A rivelare quanto detto dal presidente del Consiglio ai titolari dell’indagine aperta dalla Procura di Bergamo è stato il libro Come nasce un’epidemia. La strage di Bergamo, il focolaio più micidiale d’Europa.
Frasi che potrebbero aprire una nuova polemica a livello nazionale con il verbale che non sarebbe mai arrivato a Palazzo Chigi. Dove si è fermato? Chi l’ha preso? Domande che fino a questo momento non trovano risposta, ma che presto potrebbero vedere degli scenari diversi da quelli ipotizzati.
Zona rossa Alzano e Nembro
Sul coronavirus nella Bergamasca c’è un verbale del 3 marzo 2020 che suggerisce al Governo la chiusura della zona per evitare la diffusione dell’epidemia. Lockdown che sarebbe dovuto avvenire il giorno dopo, ma in realtà è passata un’altra settimana prima della decisione di far tutta la Lombardia zona rossa.
Un ritardo decisivo nello sviluppo del contagio in quella zona e in tutto il Paese. Toccherà alla Procura di Bergamo fare chiarezza su quanto accaduto in quei territori anche se le rilevazioni del libro, anticipate dal Corriere della Sera, rischiano di aprire scenari impensabili.
“Non mi sono arrivati i verbali del Cts”
“Non ho mai visto i verbali del Cts“. Queste le parole del premier Conte ai magistrati alla domanda sul perché della mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro.
Dichiarazioni che hanno sicuramente sorpreso i magistrati e che rischiano di aprire a scenari impensabili. Documenti mai arrivati a Palazzo Chigi che potrebbero essere stati consultati sono da una parte della maggioranza. Si tratta naturalmente di ipotesi, non certezze, con la Procura di Bergamo chiamata a chiarire quanto successo.
