La miastenia oculare è una malattia neuromuscolare. L’allenatore del Napoli, Gennaro Gattuso, ne soffre dai tempi in cui giocava nel Milan.
La miastenia oculare è una malattia che nelle ultime ore è diventata virale. Il motivo, suo malgrado, è l’allenatore del Napoli Gennaro Gattuso. Come noto, il 42enne calabrese ha iniziato a soffrire di un problema alla vista già sul finale di carriera quando militava al Milan. Nelle ultime settimane il problema si è acuito, tanto che Ringhio è apparso in panchina con un occhio bendato.
Gattuso: “Sto meglio, tranquilli che non muoio…”
Ieri sera, dopo il match contro il Torino, Gattuso ha parlato apertamente di questo problema: “Soffro di una malattia autoimmune, la miastenia. È da un mese che girano voci che muoio, ma tranquilli, non muoio. Sto un po’ meglio ora, ma ci sono stati dei giorni davvero difficili. Solo un pazzo come me può stare in piedi vedendo doppio 24 ore al giorno. I ragazzi mi sono stati vicini, ma io non mi sentivo più me stesso. Comunque devo guardare avanti perché se un giorno non ci sarò più vorrò andarmene facendo quello che amo di più su un campo da calcio. “.
Ai tempi del Milan
Un problema serio che lo affligge da tanti anni e che di fatto gli ha provocato la chiusura anticipata della carriera. Gattuso anni fa raccontò che quando era un giocatore del Milan in occasione di una partita con la Lazio capì di avere un problema importante: “In campo vedevo sei Ibrahimovic e sei Nesta. Continuai a giocare ma quando entrai in tackle su Nesta capì che non potevo giocare più“.
Miastenia oculare, che cos’è
La miastenia oculare è una malattia che provoca problemi ai muscoli degli occhi e alle palpebre e insorge perché alcuni auto-anticorpi inibiscono il meccanismo nervoso che permette la naturale contrazione dei muscoli appartenenti al compartimento oculare. In pratica chi ne soffre ha un affaticamento della muscolatura attorno agli occhi e chi ne soffre fatica a tenere le palpebre aperte in modo corretto. Chi ha questa malattia non dovrebbe vivere situazioni di stress, ma si può vivere e convivere con questa malattia.
