Coronavirus, slitta il decreto Sostegno. Il provvedimento dovrebbe essere approvato la prossima settimana. Proseguono le simulazioni.
Slitta all’inizio della prossima settimana, e quindi a metà marzo, l’approvazione del decreto Sostegno, ossia il nuovo decreto Ristori sul quale lavora il governo Draghi. L’approvazione era attesa per la prima metà di marzo, ma con ogni probabilità si dovrà attendere ancora qualche giorno.
Governo Draghi, slitta il decreto Sostegno
Secondo le informazioni raccolte e riportate dall’Ansa tra il 9 e il 10 marzo, il decreto Sostegno slitta alla settimana successiva. Con ogni probabilità l’esecutivo sperava di fare meglio e soprattutto di fare prima, ma la situazione è delicata.
Sul piatto, a disposizione del governo ci sono 32 miliardi di deficit extra che il Parlamento ha già approvato. Ora bisogna capire cosa finanziare e come con questi soldi.
La stagione delle chiusure prosegue e quindi, almeno in questa fase, bisogna continuare a tamponare l’emorragia mettendo sul piatto rimborsi per i gestori delle attività chiuse per l’emergenza sanitaria. Ma il nuovo decreto dovrebbe essere decisamente più complesso. Si parla da settimane di un saldo e stralcio, ad esempio. Inoltre si procede con il rifinanziamento del Reddito di Cittadinanza per un miliardo di euro. Stando alle ultime indiscrezioni emerse, con il decreto Sostegno si potrebbe procedere anche con il rinvio della digital tax. Insomma, le proposte sono tante, i fondi a disposizione invece non sono infiniti. E sul piano economico Draghi non vuole sbagliare. I ministri competenti quindi si prenderanno qualche giorno in più per far quadrare i conti per completare le simulazioni e farne di nuove.
Il nodo legato ai ristori
I nodi da sciogliere sono ancora tanti. Il primo è legato ai rimborsi. Il governo vuole superare lo schema dei codici Ateco ma in questo modo aumenta in maniera considerevole il numero degli aventi diritto ai ristori. Si procede con i calcoli e le situazioni alla ricerca della formula che possa far quadrare i conti. E l’impresa non è semplice.