Ddl Zan, Salvini e Renzi insistono: “O il decreto si cambia o non passa”.
ROMA – Salvini e Renzi sempre più sulla stessa linea sul ddl Zan. Alla vigilia di un passaggio fondamentale in Senato, i due leader hanno ribadito la necessità di cambiare la misura per avere il via libera del Parlamento. Una posizione che, al momento, non coincide con il resto della maggioranza (escluso FI). Ed è alto il rischio, per la presenza di diversi emendamenti, di uno slittamento a settembre.
Salvini: “Aspetto la chiamata di Letta o è scontro”
Nessun passo indietro da parte della Lega. “Sul ddl Zan – la posizione di Salvini a margine di un evento a Milano, riportato dall’Ansa – aspetto una telefonata di Letta altrimenti sarà scontro […]. Mi auguro che il Pd accolga l’invito al dialogo, non tanto il mio ma quello del Papa, e quindi si tolga dal testo quello che divide: gender nelle scuole e la censura della libertà di opinione e di parola. E approviamo delle pene pesanti per chi offende. Se così non fosse, se volesse andare alo scontro, vuol dire che sarà lui ad affossare la legge“.
Renzi: “La sinistra ha eletto Fedez come punto di riferimento”
Ddl Zan al centro della presentazione del libro di Matteo Renzi a Forte dei Marmi. “Sul decreto – ha detto citato dall’Adnkronos – il problema non è Fedez, ma chi lo ha eletto punto di riferimento della sinistra, rinunciando alla vocazione riformista per inseguire il Movimento […]“.
“Le dirette di Fedez – ha aggiunto il leader di Italia Viva – andrebbe trasmessa a reti unificate. Lui diceva che io andavo contro i gay e al povero Zan gli è toccato fare la parte di quello che mi difendeva. Una parte della sinistra ha deciso di smettere di avere delle idee e prende quelle che vanno di moda per inseguire gli influencer. Io rivendico il diritto di dire che il provvedimento va cambiato per farlo passare e non mi faccio dare lezioni di politica da Chiara Ferragni“.