I media australiani: Novak Djokovic rischia cinque anni per dichiarazioni false. Le indagini delle autorità australiane.
Stando a quanto riferito da The Sydney Morning Herald e da The Age, Novak Djokovic rischia cinque anni per aver fornito prove false al momento della compilazione dei documenti per l’accesso in Australia.
Le indagini delle autorità australiane
Secondo i media australiani, le indagini, condotte dal dipartimento degli Affari Interni, interessano la violazione delle regole sull’isolamento quando il tennista si trovava in Serbia e le dichiarazioni false o comunque errate nella dichiarazione presentata al momento dell’arrivo in Australia.
Nella documentazione presentata alle autorità australiane Djokovic affermava di non aver viaggiato nei quattordici giorni che hanno preceduto il suo arrivo in Australia. Una dichiarazione falsa, come dimostrato da diverse foto pubblicate sui social. A Natale il tennista si trovava a Belgrado mentre il 2 gennaio si trovava in Spagna. Quindi prima di arrivare in Australia, il 6 gennaio, Djokovic, a differenza di quanto riportato nei documenti, aveva viaggiato.
“Questa documentazione è stata presentata dal mio team e il mio agente si scusa sinceramente per l’errore amministrativo nello spuntare la casella errata sul mio viaggio precedente all’arrivo in Australia. Questo è stato un errore umano e certamente non intenzionale. Viviamo in tempi difficili in una pandemia globale e a volte possono verificarsi questi errori“, ha dichiarato Novak Djokovic ammettendo quindi l’errore nella compilazione del documento ma specificando che non si è trattato di un errore intenzionale ma di un errore umano.
Media australiani, Djokovic rischia 5 anni per dichiarazioni false
Ora, secondo quanto riferito dai media australiani, Djokovic rischia fino a cinque anni per le false dichiarazioni rilasciate al momento del suo arrivo in Australia.