Da dittatore a dittatore: Boris Johnson è andato in missione in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi per sopperire al petrolio di Putin.
Boris Johnson è andato a fare visita ai leader dei Paesi del Golfo Persico, al fine di garantire per il Regno Unito un aumento delle forniture di petrolio, in questo momento fondamentale in seguito allo stop delle importazioni di petrolio dalla Russia del dittatore Vladimir Putin. Avendo deciso di punire Putin per l’invasione dell’Ucraina, molti leader stanno facendo fronte alle mancate importazioni di petrolio russo. Eppure, la mossa di Johnson è stata criticata moltissimo nel Regno Unito. Il premier Johnson ha ricevuto l’accusa di “andare con il cappello in mano da un dittatore all’altro”, stando a quanto detto dal leader laburista Keir Starmer. La strategia di Johnson è simile a quella adoperata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in quanto Biden si è rivolto al Venezuela di Nicolas Maduro. Il dittatore venezuelano, ex nemico numero uno degli Stati Uniti, è ora diventato un prezioso alleato al fine di aumentare le forniture di petrolio.
Johnson è dunque in missione per cercare forniture stabili e durature di petrolio. La prima tappa percorsa dal premier britannico è Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti, dove il leader ha incontrato nella giornata di oggi lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan. La seconda tappa della missione petrolifera è la capitale dell’Arabia Saudita, Riyadh. Qui, Johnson incontrerà il principe Mohammed bin Salman. Il premier Johnson ha dichiarato che vuole costruire una “coalizione internazionale” che possa far fronte all’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, volendo persuadere gli stati più ricchi di petrolio ad incrementare la propria produzione in modo da far fronte all’attuale aumento dei costi dell’energia. Ciò potrebbe aiutare tutto l’Occidente a fare a meno del gas nonché del petrolio proveniente da Mosca.
Il commento di Liz Truss
E Johnson non è il solo a volere fortemente un accordo internazionale contro Putin. Liz Truss, la Segretaria di Stato agli Esteri del Regno Unito, ha dichiarato alla Bbc che un accordo con questi stati è fondamentale per far fronte alla minaccia rappresentata da Putin. “Non perdono ogni azione del governo saudita”, però “stiamo affrontando una minaccia così seria da parte di Vladimir Putin, una minaccia che non abbiamo preso abbastanza sul serio nel 2008 e nel 2014, che dobbiamo essere pronti a usare di tutto” per poterla affrontare. A detta di Truss, “dobbiamo essere pronti a lavorare con Paesi con cui non siamo necessariamente d’accordo, perché questa è una minaccia alla sicurezza globale”. Nessun altro stato, per la Segretaria di Stato agli Esteri, “rappresenta un tale livello di minaccia” come la nazione governata da Vladimir Putin.