Oggi viene formalizzato il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia da parte dell’Ue ma Zelensky critica il ritardo.
Il presidente ucraino Zelensky in un video messaggio al parlamento irlandese ha criticato le indecisioni dei paesi Ue sulle nuove sanzioni contro la Russia. Oggi arriva il nuovo e quinto pacchetto di sanzioni decise dai paesi membri dell’Unione europea per punire l’economia russa. I paesi nei giorni scorsi erano stati molto indecisi sulle misure da adottare.
Le sanzioni prevedono il blocco di scambi commerciali per 20 miliardi di euro e sarà vietato l’ingresso a navi e tir russi. Su queste misure non c’erano stati dibattiti. I problemi sono sopraggiunti quando alcuni leader europei hanno chiesto l’embargo al gas russo da cui molti paesi europei sono dipendenti in modo eccessivo da liberarsene nell’immediato. A bloccare l’ipotesi di questa sanzione sono stati Germania e Austria che hanno subito frenato gli altri paesi.
Anche alcuni leader politici italiani, come aveva scritto il segretario del Pd Letta su Twitter, avevano proposto uno stop al gas russo. Il motivo sta nel fatto che la maggior parte dell’economia russa si basa sulle esportazioni energetiche, bloccare quelle potrebbe bloccare l’industria bellica e quindi le atrocità a cui stiamo assistendoci.
L’Ue ritarda nella decisione e arriva il rimprovero di Zelensky
I paesi hanno però optato per una misura sull’energia. Ovvero ci sarà uno stop all’import del carbone, più facilmente sostituibile rispetto a petrolio e gas. Questo peserà su Mosca circa 4miliardi l’anno. Ma per Zelensky l’Europa ha ritardato troppo a prendere queste decisioni.
Nel suo intervento al parlamento irlandese infatti Zelensky ha rimproverato l’Ue per l'”indecisione” sulle sanzioni contro la Russia. Per la prima volta, in effetti, i paesi membri dell’Unione europea non sono stati pronti e compatti come in precedenza su questo nuovo pacchetto di sanzioni. Per alcuni è giunta l’ora di agire in modo più netto e forte per colpire l’economia russa. Per altri paesi invece per quanto sia da condannare l’orrore di Bucha non possiamo agire di istinto senza pensare all’impatto che avrebbero determinate misure sulla nostra economia.