L’Ue ha deciso per l’embargo al petrolio russo ma Orbàn non ci sta.
Bruxelles ha annunciato l’embargo sul petrolio russo all’interno del sesto pacchetto di sanzioni per la Russia. Ma l’Ungheria ha annunciato che porrà il veto su questa misura definendola “inaccettabile“. Questo embargo da parte dell’Ue risulta problematico per alcuni paesi fortemente dipendenti dal petrolio russo come l’Ungheria.
Secondo il portavoce del governo di Budapest, l’Ue “sa esattamente che quello che sta proponendo va contro gli interessi ungheresi, va contro la possibilità che sia fattibile e che se noi lo facciamo manderemo completamente in rovina l’economia ungherese“.
Ma da Kiev arrivano voci di dissenso su questa decisione del governo magiaro. “Chi tra i paesi dell’Ue si oppone all’embargo al petrolio e al gas russi è complice dei crimini commessi dalla Russia in Ucraina. Così sostiene il ministro degli esteri Kuleba che mostra il paradosso dell’Unione europea che “sta sostenendo l’Ucraina con una mano, fornendo assistenza finanziaria e allo stesso tempo continuando a pagare la Russia per il suo gas e il suo petrolio alimentando la sua macchina militare”.
L’Ungheria divide l’Ue ed è quello che vuole Putin
Il problema è che l’Unione europea non è più unita come al principio di questa guerra, ed è proprio uno degli obiettivi principali di Putin quello di disunire l’Occidente e l’Europa. Fino ad ora sembra che stia riuscendo nell’intento date le varie posizioni antiatlantiste e che si oppongono alle sanzioni alla Russia o all’invio di armi in Ucraina.
A causa di queste divisioni interne ai paesi ma anche all’Unione europea stessa la soluzione potrebbe essere quella dell’abolizione del diritto di veto e dell’abbandono dell’unanimità come ha evidenziato il premier Draghi nel suo discorso a Strasburgo. I paesi membri dell’Unione sono molti, troppi per prendere decisioni uniche come sta mostrando questa guerra. L’Ue non si era mai trovata a fronteggiare una crisi simile e ragionare con un’unica testa, ora si stanno mostrando le falle dell’allargamento e del potere decisionale di Bruxelles.