Il segretario del Pd Enrico Letta si esprime sulla situazione di stallo europea che sta vivendo in relazione alle sanzioni.
Bruxelles ha annunciato il sesto pacchetto di sanzioni all’interno del quale c’è anche l’embargo al petrolio russo. Ma l’Ungheria di Orbàn ha annunciato il suo veto su questa misura inaccettabile. Questa divisione dei paesi membri sta dividendo l’Ue e mostrando agli occhi della Russia sempre più debole e vulnerabile. Su questo argomento interviene Enrico Letta intervistato da Repubblica.
“L’Europa si blocca quando regole come quelle attuali consentono ad un singolo paese di esercitare il diritto di veto” spiega Letta concordando sulla proposta di Draghi di eliminare il diritto di veto e l’unanimità per decisioni del genere. Il segretario dem si dice molto fiducioso dell’eventuale nascita di una “vera Europa federale”.
L’Ue deve mandare segnali di leadership
Secondo Letta non c’è posto per Orbàn e qualsiasi idea filoputiniana in Europa e per non far prendere derive antieuropeiste e atlantiste ai paesi membri è importante che l’Unione europea inizi ad assumere “le decisioni per svoltare“. In Ue si nota una mancanza di leadership comune sulla guerra ma Letta ribatte con un segnale forte che arriverà da una prossima missione a Kiev dei principali primi ministri e presidenti dei paesi europei. Italia, Germania, Francia, Spagna e Polonia stanno valutando una missione comune a Kiev “è un segno di leadership e sarebbe la dimostrazione che non c’è alcuna subalternità agli Stati Uniti” chiarisce Letta.
I sentimenti antiatlantisti provengono anche da una faglia di estrema sinistra italiana. Questa ha accusato lo stesso Letta di essere schiavo della Nato nella giornata della Festa della Liberazione. Su queste accuse di sottomissione a Usa e Nato e alle loro responsabilità di questa guerra Letta risponde che sono accuse “ignominiose. I protagonisti sono gli ucraini, sono loro che stanno morendo e saranno loro a decidere se e a quali condizioni accettare una soluzione diplomatica”. Il sentimento antiamericano della sinistra Letta lo spiega “per la presenza di antichi pregiudizi antiamericani, riaffiorati anche a causa degli errori commessi in Iraq e Afghanistan”.