Il ministro dell’Energia della Germania, Robert Habeck, ha accusato la Russia di usare l’energia come un’arma contro l’Occidente.
Il gas russo è uno degli argomenti più caldi degli ultimi mesi. In seguito alla guerra in Ucraina avviata da Vladimir Putin contro il popolo di Volodymyr Zelensky, la Nato ha risposto con sei pacchetti di sanzioni, che hanno avuto effetti importanti nei confronti dell’economia russa. Il presidente della Russia ha in realtà minimizzato la situazione, affermando che le sanzioni dell’Occidente hanno colpito i Paesi della Nato in maniera decisamente più pesante rispetto all’effetto sortito in Russia.
Ma Putin non è stato a guardare: in seguito alle sanzioni europee, Mosca ha risposto con delle controsanzioni. Principalmente, la riduzione dei flussi di esportazione del gas russo in Europa. Considerando che molti Paesi sono estremamente dipendenti dal gas proveniente da Mosca, questa situazione ha causato non pochi problemi. Anche il ministro dell’Energia della Germania, Robert Habeck, si è espresso riguardo questo tema.
Le parole di Habeck
In seguito alle sanzioni di Mosca verso più di 30 compagnie energetiche dell’Occidente, nonché dopo la riduzione dei flussi di gas verso i Paesi europei, Il ministro dell’Energia della Germania, Robert Habeck, ha accusato Putin di usare l’energia “come un’arma”. Habeck ha infatti affermato che “la situazione sta peggiorando perché l’energia è ora utilizzata come arma in diversi modi”, al fine di indebolire le economie di molti Paesi dell’Unione, tra i quali la Germania. Anche il portavoce della Commissione europea, Tim McPhie, ha commentato la situazione.
Il commento di McPhie
“La Banca centrale russa è soggetta a sanzioni dell’Ue e la nostra assolutamente posizione è che usare questo metodo di pagamento del gas in rubli sarebbe una violazione di queste sanzioni“. Queste le parole del portavoce della Commissione europea, Tim McPhie. Il portavoce ha inoltre aggiunto che “la presidente della Commissione lo ha detto chiaramente e la commissaria Simson lo ha detto chiaramente. Continueremo a dialogare con gli Stati membri per spiegare la situazione e le linee guida”.