Il governo spagnolo sta valutando una proposta di legge per il congedo mestruale per le lavoratrici.
La Spagna sta per compiere una svolta nel mondo del lavoro e per i diritti della donna. Il governo di Madrid sta valutando il riconoscimento di un permesso di tre giorni ogni mese a lavoro per le donne durante il ciclo mestruale. Il permesso sarà concesso a tutte le donne che soffrono di dolori mestruali invalidanti.
La conferma arriva dal ministro della Previdenza Sociale, José Luis Escrivá, che ha confermato l’ipotesi di un congedo mestruale mensile, spiegando che il provvedimento “è in discussione”. L’introduzione di questo diritto è stato fortemente voluto dal partito di sinistra Podemos che guida il ministero delle Pari Opportunità. Questo provvedimento sarà inserito nella nuova legge sull’aborto in risposta ai movimenti di destra che hanno intrapreso iniziative giudiziarie contro l’aborto. Questa legge rafforzerebbe il diritto delle donne di abortire.
La nuova legge sull’aborto includerà quindi tre giorni di congedo, ma sarà prevista anche la formazione in centri educativi per la garanzia di prodotti igienici. L’intenzione del governo spagnolo è quello di rafforzare uno dei diritti alla salute troppo speso sottovalutati e negati. La ministra per l’Uguaglianza, Irene Montero, ha annunciato di voler portare la riforma al consiglio dei ministri già il 17 maggio.
La legge amplierà i diritti sulla salute delle donne
Questa legge amplierà diritti non riconosciuti finora dalla legge e abrogherà il divieto per i minori di 16 e 17 anni di interrompere la gravidanza senza l’autorizzazione dei genitori, un provvedimento introdotto durante il governo del PP dall’allora ministro della Giustizia Alberto Ruíz Gallardón.
La legge infatti prevede anche un capitolo sulla salute mestruale con il libero accesso a prodotti igienici» come modo per «combattere la cosiddetta povertà mestruale» eliminando completamente l’iva. «Il dato che sappiamo è che una donna su due ha un periodo doloroso e che una donna su quattro hanno difficoltà ad accedere ai prodotti per la gestione delle mestruazioni», ha detto la direttrice dell’Istituto delle donne, Toni Morillas. «Nel nostro Paese abbiamo un problema con il corpo delle donne e abbiamo difficoltà a riconoscere le mestruazioni come un processo fisiologico che deve generare diritti» ha concluso.