Josep Borrell, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, ha parlato della posizione europea sull’embargo al gas russo.
La discussione europea sulle sanzioni contro Vladimir Putin è uno dei temi caldi degli ultimi due mesi. Dopo i sei pacchetti di sanzioni europee contro Mosca, l’Europa sta seriamente pensando di dare un taglio netto alle importazioni di gas russo all’interno dei Paesi dell’Unione. Anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, si è espresso in merito alla questione, spiegando però che non c’è la certezza che le forniture di gas da Mosca saranno effettivamente bloccate.
Le parole di Borrell sull’embargo al gas russo
In merito all’embargo al gas russo, “faremo del nostro meglio per sbloccare la situazione. Non posso garantire che si arrivi a un accordo perché le posizioni sono piuttosto forti”. Queste le parole dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, che ha aggiunto: “Alcuni Stati membri affrontano maggiori difficoltà perché sono più dipendenti, non hanno sbocco sul mare” e il gas arriva “solo attraverso oleodotti dalla Russia”. Questo il discorso di Borrell, prima della riunione tenutasi a Bruxelles del Consiglio Affari Esteri dell’Unione.
Le dichiarazioni di Baerbock
Arrivare ad un accordo legato alle nuove sanzioni contro la Russia sarà difficile, stando alla ministra degli Esteri della Germania, Annalena Baerbock. “Come tedeschi, sappiamo che non è un passo facile. Alcune questioni devono ancora essere risolte e questo non accadrà oggi”, ha dichiarato Baerbock prima della riunione di Bruxelles. “Ma sono fiduciosa che troveremo un accordo nei prossimi giorni”.
Il commento di Kuleba
Il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, è uno dei principali volti che si sta impegnando a “spingere per il sesto pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia che deve includere un embargo petrolifero”. Kuleba ha inoltre dichiarato su Twitter quanto segue. “Mi concentrerò anche su ulteriori forniture di armi e sulla concessione all’Ucraina dello status di candidato all’Ue. Riteniamo che l’Ucraina meriti una valutazione individuale e meritocratica”.