Vaiolo delle scimmie, l'Oms lancia l'allarme: "Il rischio è..."
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Direttore: Alessandro Plateroti

Vaiolo delle scimmie, l’Oms lancia l’allarme: “Il rischio è…”

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Il vaiolo delle scimmie continua a far preoccupare il mondo. L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allarme.

Dopo due anni e mezzo di pandemia di Covid-19, l’umanità è stanca di dover affrontare virus e pandemie. Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato un allarme relativo alla possibilità che il vaiolo delle scimmie si stabilisca anche in Paesi non endemici. Scopriamo cosa vuol dire e quali conseguenze potrebbero esserci per l’Italia.

Le parole del direttore generale dell’Oms

“Il rischio che il vaiolo delle scimmie si stabilisca in Paesi non endemici è reale”. Questo l’allarme dell’Organizzazione mondiale della sanità, che si ritiene “particolarmente preoccupata” a causa delle conseguenze legate ai “gruppi vulnerabili compresi i bambini e le donne in gravidanza”. Questo il monito del direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

La situazione attuale del vaiolo delle scimmie

Finora, ci sono “più di 1.000” casi “confermati di vaiolo delle scimmie segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità da 29 Paesi dove la malattia non è endemica. Finora in queste nazioni non sono stati segnalati decessi”. La maggioranza delle infezioni registrate sono legate “principalmente, ma non solo, a uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini. Alcuni Paesi stanno iniziando a segnalare casi di apparente trasmissione comunitaria, compresi alcuni nelle donne”. Queste le parole di Ghebreyesus alla stampa.

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Come comportarsi

“L’Oms sconsiglia la vaccinazione di massa”, ha ribadito Ghebreyesus. I pochi vaccini presenti, per il dg dell’Oms, dovrebbero essere usati per proteggere gli operatori sanitari e il personale di laboratorio. “La vaccinazione post-esposizione” al virus, “da somministrare idealmente entro i 4 giorni successivi, può essere presa in considerazione da alcuni Paesi per i contatti stretti a più alto rischio, come partner sessuali, familiari e operatori sanitari”.

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ultimo aggiornamento: 8 Giugno 2022 17:48

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