Lo statista più influente del mondo, il 99enne Henry Kissinger, ha parlato della situazione geopolitica attuale.
L’ex segretario di Stato degli Stati Uniti, Henry Kissinger, è un’enciclopedia della politica americana e mondiale. Lo statista è una delle figure più influenti in ambito politico degli ultimi 50 anni. Il suo giudizio sul conflitto attuale e sulla situazione geopolitica europea e mondiale merita molta attenzione. Ecco le sue parole.
Le parole dello statista
“Rispettavo la sua intelligenza – Kissinger parla del presidente della Russia, Vladimir Putin – era un attento calcolatore dal punto di vista di una società che lui interpretava come sotto assedio da parte del resto del mondo. L’ho trovato un intelligente analista della situazione internazionale dal punto di vista russo: che rimarrà tale e che dovrà essere considerato quando la guerra finirà”.
La Russia, per l’ex segretario di Stato degli Stati Uniti, ha fatto parte della storia europea per moltissimi anni, è stata coinvolta in tutte le crisi e “in alcuni dei grandi trionfi della storia europea”: da ciò, “dovrebbe essere la missione della diplomazia occidentale e di quella russa di tornare al corso storico per cui la Russia è parte del sistema europeo. La Russia deve svolgere un ruolo importante”.
Per quanto riguarda l’Ucraina in Europa, per Kissinger, “l’Occidente è stato poco sensibile ad offrire l’ingresso nella Nato all’Ucraina, perché questo significava che tutta l’area tra il muro di Berlino e il confine russo sarebbe stata riempita dalla Nato, inclusi i territori da cui nella storia sono state lanciate aggressioni contro la Russia”.
Come arrivare alla fine del conflitto? Secondo l’ex segretario di Stato degli Stati Uniti, Henry Kissinger, “Stiamo arrivando a un momento – osserva – in cui bisogna affrontare la questione della fine della guerra in termini di obiettivi politici altrettanto che militari: non si può semplicemente continuare a combattere senza un obiettivo“.