Omicidio Alika, la madre di Ferlazzo: «Mio figlio è malato»
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Omicidio Alika, la madre di Ferlazzo: «Mio figlio è malato» 

Prigione

Le parole della madre di Ferlazzo sull’omicidio: «Sono distrutta anche per la famiglia di Alika, ma mio figlio è malato».

L’udienza di convalida si è tenuta nel carcere anconetano di Montacuto. Ferlazzo ha dichiarato che non c’era “nessun movente raziale”. Un ambulante di nome Alika, è stato ucciso a bastonate a Roma: i passanti invece di aiutarlo hanno ripreso la scena. Alika era il nome della vittima della tragedia. Le forze dell’ordine hanno arrestato Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo per l’omicidio del un venditore ambulante. 

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«Penso e ripenso che ora c’è un bambino rimasto senza padre a soli 8 anni e a una moglie rimasta senza marito. Sono distrutta come donna e come madre. Ma mi sconvolge anche l’idea che mio figlio Filippo rischia l’ergastolo. Lui non è razzista, è malato, è bipolare e io ho tutti i documenti medici che lo possono provarlo». Sono queste le parole di Ursula Loprete, 50 anni. La madre di Filippo Claudio Ferlazzo, l’assassino di Alika Ogorchukwu, parla del figlio spiegando che soffre di disturbo bipolare.  

La vittima

La vittima, Alika, era un uomo di 39 anni di origine nigeriana. Si era stabilito in Italia già da diverso tempo. Alika è stato massacrato dal suo carnefice con la stampella con il quale camminava dopo essere stato vittima di un incidente. Era claudicante, in seguito ad un incidente di cui era stato vittima durante l’anno scorso.   

Alika faceva il venditore ambulante a Civitanova Marche, a Macerata, tutte le persone del posto lo conoscevano. Secondo alcuni, era “una persona tranquilla”. Ma questo non è bastato a risparmiarlo dal massacro: nella giornata del 29 luglio, ha subito un pestaggio nella strada centrale di Civitanova, che ne ha decretato la morte. Alika era sposato, e aveva anche un figlio: adesso dopo il delitto alla moglie rimane soltanto l’amarezza di quanto accaduto.  

L’udienza di convalida

L’udienza di convalida si è tenuta nel carcere anconetano di Montacuto. L’imputato Ferlazzo è stato assistito dall’avvocata Roberta Bizzarri. Secondo quanto riferito dal legale, Ferlazzo ha “collaborato, ha chiesto scusa e ha chiarito che non c’è stata alcuna motivazione di tipo razziale“. Sono queste le dichiarazioni fatte dalla legale al termine dell’udienza.   

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ultimo aggiornamento: 2 Agosto 2022 11:45

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