Secondo alcune teorie, il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi sarebbe collegato ad una lotta interna tra varie fazioni del Vaticano.
Emanuela Orlandi, è la ragazza – all’epoca 15enne – che il 22 giugni del 1983 scomparve a Roma. Ad oggi ancora nessuna traccia di quella che al momento della sparizione, era soltanto una ragazza. Nell’ultimo periodo la stampa italiana ha riacceso il suo interesse nei confronti nel caso della giovane. Secondo alcune ipotesi, la scomparsa della giovane sarebbe collegata ad alcune lotte interne nel Vaticano.
Orlandi è figlia di un dipendente della Prefettura vaticana, il servizio che gestisce le udienze del Papa. A destare la curiosità dei media e dei giornali, è stata la scoperta della scomparsa, nel cimitero romano del Verano, della salma di Katty Skerl. Quest’ultima era una diciassettenne di origine svedese, trovata priva di vita a Grottaferrata, in provincia di Roma, il 21 gennaio 1984.
Anche il caso di Katty Skerl è ad oggi irrisolto. Ma cosa c’entra la morte di Skerl con la comparsa di Orlandi? Nel 2015 un fotografo romano, Marco Accetti, si autodenunciò per il rapimento di Emanuela Orlandi.
Il fotografo aveva sostenuto che i due casi fossero collegati ad una lotta interna tra varie fazioni del Vaticano. Difatti, all’interno della tomba di Skerl, al posto del cadavere era stata posta una maniglia d’ottone con inciso un angelo. Ma gli investigatori, dopo 12 interrogatori ritennero che il fotografo non era attendibile.
Secondo Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, i due casi non sarebbero collegati: «Accetti non ha mai portato nessun elemento concreto che supportasse le sue dichiarazioni. Non ha mai fatto i nomi di chi avrebbe materialmente rapito mia sorella. Certo, la vicenda della scomparsa del cadavere di Katty Skerl è inquietante, oltre che triste. Ma sul collegamento con la storia di Emanuela ho molti dubbi». Sono queste le dichiarazioni del fratello a “Il Post”.
La scomparsa
Poco prima di scomparire, verso le sette di sera, Emanuela telefonò a casa spiegando che aveva accettato il passaggio di un uomo, offertosi di accompagnarla a casa, in quanto l’autobus non era passato. Secondo alcune ipotesi il sequestro era stato organizzato in modo che venisse liberato Mehmet Ali Agca, l’uomo che aveva sparato a Papa Giovanni Paolo II. Furono molte le ipotesi formulate in seguito alla scomparsa della 15enne.