I volontari andati a combattere in Ucraina dall’Italia sono molti. Ecco chi sono e per chi combattono.
Tra i combattenti italiani in Ucraina non c’è solo Kevin Chiappalone. Il giovane genovese è il primo cittadino italiano indagato per essere andato a combattere con la resistenza in Ucraina. Ma ci sono circa 20 italiani che starebbero combattendo nella guerra tra Ucraina e Russia. Il ragazzo aveva dichiarato che era andato a combattere per motivi politici. “Non c’entrano i soldi o altro”, aveva spiegato a Panorama, ma piuttosto “una certa visione del mondo. Putin a ridosso dell’invasione ha promesso di volere denazificare l’Ucraina. Diciamo che in quel momento ci siamo sentiti chiamare in causa”.
Questi sono: Edy Ongaro, cittadino italiano di 46 anni, originario della provincia di Venezia, morto ad aprile combattendo in Ucraina a fianco dei separatisti filorussi nel Donbass ucciso da bombe a mano dalla resistenza ucraina. Lo aveva annunciato il Collettivo Stella Rossa Nordest, organizzazione militante “antifascista e internazionalista”. In Italia era ricercato per una rissa in un bar.
I foreign fighters italiani: dall’estrema destra alla sinistra partigiana
Il suo nome da combattente, Bozambo, riprendeva quello di un partigiano della Seconda Guerra mondiale. Ongaro aveva spiegato che si era unito alla lotta perché le violenze contro i filorussi in Ucraina gli ricordavano quelle subite dalla sua famiglia durante il fascismo.
Giulia Schiff. Ventitré anni, ex pilota dell’aeronautica italiana, era stata espulsa dall’esercito nazionale per aver denunciato, nel 2019, di essere stata vittima di episodi di “nonnismo” e di violenza nei suoi confronti. Aveva dichiarato di voler fermare la guerra per non farla arrivare nel suo paese. L’unica donna tra i Foreign Fighters “C’è chi mi chiama Jasmine, io sono l’unica donna: mi adorano tutti, mi trattano come una principessa”. La donna ha dichiarato di avere un contratto regolare con l’esercito ucraino.
Andrea Palmieri soprannominato il “Generalissimo” si trova in Ucraina dal 2014 al fianco dei separatisti del Donbass. Lucchese, 42 anni, militante di Forza Nuova e capo degli ultras della città toscana, latitante per due condanne una per aggressione a militante di sinistra e l’altra di cinque anni per essere coinvolto nel reclutamento illegale. Sui social accusa l’Europa per le armi e condanna l’Ucraina dicendo che non è uno stato democratico.
Massimiliano Cavalleri, bresciano combatte a fianco dei filorussi. Riccardo Sotgia, militante comunista di Sassari, indagato in Ucraina con le accuse di spionaggio e banda armata.