La Coldiretti, maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, lancia un allarme sull’aumento dei prezzi.
Gran parte della produzione energetica italiana è destinata alla produzione agricola e quella alimentare. Nella fattispecie, si verificano consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno. A condurre l’indagine l’azienda italiana Coldiretti.
Le stime dell’azienda
Secondo l’analisi condotta dalla Coldiretti, “Il balzo dell’inflazione costerà alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022”. Ciò “a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità.”
Sono queste le stime della Coldiretti in seguito alla pubblicazione dei nuovi dati Istati sull’inflazione del mese di luglio. A confermare le premonizioni della Coldiretti, l’aumento del 10% dei beni alimentari e delle bevande analcoliche negli scaffali dei supermercati. Si tratta di un aumento che non registra precedenti da settembre 1984.
La maggiore associazione rappresentativa dell’agricoltura italiana prosegue: “I prezzi della frutta fresca o refrigerata aumentano su base annua del +8,8%. Mentre quelli dei vegetali freschi o refrigerati del +12,2% anche a causa dell’andamento climatico anomalo che ha favorito anche le speculazioni come nel caso dell’uva da tavola in Puglia, pagata agli agricoltori 0,50 euro al chilogrammo per poi essere venduta al supermercato a cifre fino a 4 euro.”
Ettore Prandini: “Programmare il futuro con alternative energetiche”
Il presidente dell’associazione, Ettore Prandini, ha spiegato: “Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.
Poi continua avvertendo che “nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro anche con lo sviluppo di alternative energetiche che offre il settore agricolo, dal fotovoltaico su tetti stalle e cascine senza consumo di suolo al biometano“.