Il ministro della Pubblica Amministrazione parla dell’emergenza del gas.
In un intervento su La Stampa l’ex forzista Renato Brunetta descrive l’emergenza energetica come una partita scacchi con la Russia. Il ministro della Pa riconosce alla Russia di essere stata abile a sfruttare la dipendenza dell’Europa e aumentare i prezzi alle stelle per massimizzare i ricavi. Una mossa vincente anche grazie alla conoscenza del mercato. Per questo motivo, l’unica strategia che potrebbe battere Mosca è quella di riformare a livello strutturale il mercato elettrico, come ha sottolineato la presidente von der Leyen.
Ormai è chiaro che la Russia sta usando il gas come un’arma contro le sanzioni dell’Europa. Per Brunetta le soluzioni nel breve periodo sono due: “la riduzione della domanda di energia e la revisione del sistema di fissazione dei prezzi.” Sul primo punto i paesi europei, inclusa l’Italia, sono già a lavoro per ottimizzare i consumi. Inoltre, il ministro della Pa sottolinea che il governo Draghi si è distinto in Europa sul piano degli aiuti a cittadini e imprese essendo il secondo paese Ue per risorse stanziate.
Brunetta: “Rivedere il meccanismo dei prezzi europei”
Anche sul prezzo è necessario intervenire immediatamente. Una soluzione da adottare secondo il ministro Brunetta è il decoupling, ovvero sganciare il prezzo dell’elettricità da quello del gas oppure eliminare l’indicizzazione rispetto alle rinnovabili e superare la dipendenza dalla borsa di Amsterdam. Però sia il decoupling che il price cap hanno bisogno di una revisione del mercato unico europeo sottolinea Brunetta. Il motivo è che se un paese fissa un tetto al prezzo del gas più basso le esportazioni crescono e quindi deve aumentare la produzione per sostenere l’export.
Per Brunetta l’Ue dovrebbe proporre “un meccanismo di formazione di prezzi che limiti al massimo il peso del gas russo sul pricing dell’energia elettrica”. Una sorta di “Whatever it takes” sull’energia. In questo modo l’Ue giocherebbe di imprevedibilità come sta facendo la Russia.