Caso Pifferi, la mamma in una lettera: "Vorrei tornare indietro"
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Caso Pifferi, la mamma in una lettera: “Vorrei tornare indietro”

Prigione

Durante i giorni scorsi, Alessia Pifferi ha scritto una lettera al programma televisivo Iceberg, in cui ha parlato della sua sofferenza.

A distanza di mesi dalla morte della piccola Diana, sua mamma – attualmente detenuta in carcere per scontare la sua pena – ha scritto una lettera alla trasmissione Iceberg, in cui ha parlato della sua sofferenza. Nel racconto di Pifferi anche menzioni al suo difficile passato: “Se non si lavorava non si mangiava. Solo io so il trauma che sto vivendo”. 

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Chi era la piccola Diana

Alessia Pifferi è la madre della piccola Diana, la bimba di 18 mesi morta di stenti, abbandonata sola in casa per un’intera settimana. Adesso la donna si trova in carcere per scontare la pena che le è stata inflitta dopo aver provocato la morte della bimba. 

La lettera di Alessia

Durante i giorni scorsi, la donna ha scritto una lettera al programma televisivo Iceberg, in cui ha parlato della sua sofferenza. Nella giornata di ieri il contenuto della lettera è stato trasmesso in tv. “Mi sento vuota e spenta sia psicologicamente che nel cuore, mia figlia mi manca da morire ed il dolore è molto forte ed intenso; ogni volta che chiudo gli occhi spero che tutta questa situazione sia solo un brutto sogno ed invece mi sveglio in carcere e mia figlia non c’è più”. 

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E continua: “A Diana facevo cucù e ridevamo come due matte e poi dopo un po’ si addormentava… Penso di sapere solo io il dolore, la sofferenza che ho nel cuore per questa situazione, ed il trauma che sto vivendo. Vorrei tanto tornare indietro se si potesse soltanto per riavere con me mia figlia“. 

Poi, ha raccontato la vita di tutti i giorni: “In casa avevo capito che se non si lavorava non si mangiava, ho fatto vari lavori nella mia vita anche se in nero; ma a me importava trovare dei lavori come pulizie, baby-sitter, assistevo un anziano anche come compagnia, pulizie in ospedale centro tumori, assistente alla poltrona”. 

Infine, ha concluso: “Per me quello che conta e contava era trovare lavori onesti e umili che mi consentissero di avere soldi in tasca per fare la spesa e per mantenermi ed io ogni fine settimana o ogni fine mese ero molto felice. Non sono mai stata una spendacciona grazie agli insegnamenti che ho ricevuto dalla mia famiglia. Ricordo che quando lavoravo avevo iniziato anche ad andare in vacanza da sola ed ero felicissima perché ero finanziariamente indipendente, ma in casa non doveva mancare nulla nel frigo”. 

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ultimo aggiornamento: 4 Novembre 2022 11:26

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