Bonus matrimoni: 20mila euro per chi si sposa in chiesa
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Bonus matrimoni: 20mila euro per chi si sposa in chiesa 

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La nuova proposta della Lega: 20mila euro per il bonus matrimoni, per le coppie che si sposano in chiesa. Ma l’Italia è uno Stato laico.

La Lega ha posto sul tavolo del governo il bonus matrimoni. Nella fattispecie consiste in un bonus con un tetto massimo fino a 20mila euro per coloro che decidono, nel 2023, di sposarsi in chiesa. La formula del bonus consiste nella detrazione del 20% delle spese riguardanti la celebrazione del matrimonio religioso.

Le polemiche 

La proposta ha scatenato non poche polemiche, in quanto risulta esclusiva nei confronti delle coppie che prendono la decisione di sposarsi in comune, e non in chiesa. Inoltre, si tratta di un vero e proprio controsenso in quanto il bonus si pone lo scopo di incentivare i matrimoni religiosi – ultimamente in calo – nonostante lo Stato Italiano sia di fatto uno Stato laico.  

Palazzo Chigi: “Iniziativa parlamentare”

Palazzo Chigi interviene sulla questione: “È un’iniziativa parlamentare e non di governo”. La proposta di istituire un bonus matrimoni arriva dalla Lega di Salvini. L’obbiettivo principale è quello di favorire i matrimoni in chiesa offrendo un bonus che ammonta a 20mila euro per coloro che decidono di svolgere una celebrazione religiosa entro l’anno 2023.  

È questo il contenuto della nuova proposta di legge depositata alla Camera dai deputati del Carroccio Domenico Furgiuele, Simone Billi, Ingrid Bisa, Alberto Gusmeroli ed Erik Pretto. Il bonus consiste in una detrazione sulle spese sostenute per il matrimonio. Rientrano nella detrazione le spese sostenute per ornamenti in Chiesa (fiori decorativi), passatoia e libretti, abiti per gli sposi, ristorazione, bomboniere, servizio di coiffeur e make-up, servizio del wedding reporter.  

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Ovviamente è sorta una polemica in quanto le coppie non religiose sono del tutto escluse dal provvedimento. Tra le varie questioni a suscitare polemiche, anche i requisiti per poter ottenere il beneficio. Difatti il reddito dei futuri coniugi sommato non deve essere superiore a 23.000 euro.  

In seguito alla bufera sollevata dal bonus matrimoni, è arrivata la rettifica da parte del deputato Domenico Furgiuele: “Varrà per tutti i matrimoni”. Furgiuele prosegue: “Allargheremo il bonus a tutti i matrimoni. La proposta di legge a mia prima firma, volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no”.

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ultimo aggiornamento: 21 Novembre 2022 9:53

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