Il ministro della Difesa Crosetto attacca il leader del M5S Conte per le critiche alla decisione di continuare a fornire armi all’Ucraina.
La mozione del M5S sulle armi è stata rifiutata. La linea del governo prosegue in continuità con quella del governo Draghi. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di continuare a fornire armi all’Ucraina fino alla fine del 2023. Questo non è andato giù a chi, anche nel precedente governo, si era opposto a questa scelta: il M5S. Giuseppe Conte ha infatti accusato il governo di essere “guerrafondaio” che “ingrassa le lobby delle armi”. Al leader dei pentastellati risponde il ministro della Difesa Crosetto.
Il ministro, intervistato dal Corriere della Sera, ha replicato alle parole dell’ex premier dicendo che “Conte manifesta totale incoerenza tra quello che diceva e faceva e quel che dice ora. Se inviare armi all’Ucraina significa essere guerrafondai, chi può fregiarsi di quel titolo è lui e il suo partito in primis” ricordando che i cinque decreti aiuti che prevedevano le armi all’Ucraina sono stati emanati da un governo di cui faceva parte, nonostante poi mostrare opposizione interna. “Per cui ogni cosa che viene criticata da Conte, dovrebbe rivolgerla a se stesso” punzecchia il ministro.
L’ex premier alimenta l’odio verso persone fisiche
Ma ciò che stona è soprattutto il linguaggio d’odio utilizzato da Conte, precisa Crosetto. Può cambiare idea in merito all’aiuto all’Ucraina “ma non che usi epiteti violenti nei confronti di persone fisiche che hanno la sola colpa di rappresentare lo Stato”, è come indicare a una parte di società violenta e antagonista nomi e cognomi di obiettivi da colpire”. Crosetto ha accusato Conte di “alimentare l’odio verso persone fisiche”.
Per Crosetto, Conte è consapevole di usare questa strategia e di cercare di prendere consensi da quella fetta di popolazione che crede che fermando l’invio di armi in Ucraina si giunga alla pace. Quindi, si traveste da pacifista solo per prendere consensi.