Il regista Pupi Avati intervenuto alla festa di Fratelli d’Italia ha confessato la sua simpatia nei confronti della premier.
Alla festa dei dieci anni di Fratelli d’Italia in Piazza del Popolo ha partecipato anche Pupi Avati. Il regista e sceneggiatore durante il suo intervento chiarisce di non accettare nessuno schieramento politico. “So bene che quelli che dicono di non essere né di destra né di sinistra alla fine vengono etichettati come di destra. Ma io sono i miei film. I primi furono sessattottini, perché risentivano di quel clima, ma dopo sono sempre stato semplicemente me stesso” ha chiarito Pupi Avati.
Allora la domanda si sposta sul cinema in generale se oggi può essere considerato di destra o di sinistra. “Io non ho mai avuto di queste schizzinosità. Ho iniziato questo lavoro circondato da maestri come Fellini, Antonioni, De Sica, e ora? I film costano tanti soldi, ma in gran parte non sono più cultura” criticando il fatto che il 70% dei film sono commerciali. Poi parla del suo ultimo film, “Dante” e degli italiani: “È uscito quattro mesi fa ed è ancora ottavo nella classifica Cinetel. È la prova che il pubblico viene sottovalutato. Non è composto di beoti. Gli italiani chiedono di più”.
“Non dovremmo essere tutti contenti che una donna è a Palazzo Chigi?”
Riguardo alla sua partecipazione alla festa di Fratelli d’Italia, non legato ad uno schieramento politico, Avati risponde netto. “Perché in 54 anni di attività cinematografica è la prima volta che una manifestazione politica mi invita per sapere cosa penso. Non era mai accaduto, e sì che di ministri in 54 anni ne abbiamo avuti tanti” ha sottolineato il regista.
Infine, nel suo intervento il regista ha parlato della premier e presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Penso che sia una donna di una grandissima forza e di altrettanta coerenza personale. Mi commuove pensare che una donna così minuta sia alle prese con una simile responsabilità. Non dovremmo essere tutti contenti che una donna ce l’abbia fatta ad arrivare a palazzo Chigi?” ha chiesto provocatoriamente Pupi Avati.
