Dopo la sua scomparsa, Alessia Bo è stata ritrovata in una scarpata a Trieste, non molto distante dall’auto in un parcheggio vicino.
Era stato il marito di Alessia Bo ha denunciarne la scomparsa, facendo anche un appello sui social affinché venisse ritrovata. Fu proprio un finanziere, che non si trovava di turno in quel momento, a trovare la salma della donna lungo il sentiero Rilke che stava percorrendo quel giorno. Il corpo di Alessia non si trovava lontano dalla sua auto, ritrovata il giorno prima in un parcheggio.
Suo marito ha sperato fino all’ultimo di ritrovarla, per questo aveva lanciato anche un appello su Facebook. La 43enne Alessia Bo, ricercatrice universitaria e madre di due figlie, è stata ritrovata tre giorni dopo la sua scomparsa, sfortunatamente senza vita, lungo le falesie del sentiero Rilke di Trieste.
Il cadavere di Alessia Bo
A ritrovarla è stato un operatore della Guardia di Finanza, mentre stava percorrendo il sentiero per allenarsi. Dopo l’allarme inviato, sul posto si sono recati anche i carabinieri di Aurisina e di Duino, la polizia di Stato e una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Opicina.
Insieme ad essi, anche la squadra Speleo Alpino Fluviale e il funzionario di guardia della sede centrale di Trieste. È poi intervenuta anche un’imbarcazione del Nucleo Regionale di Soccorso subacqueo acquatico di Trieste.
Il ritrovamento dell’auto
Prima delle ricerche avvenute a 30 metri dalla parete rocciosa, era stata già trovata il giorno prima l’auto della donna, in un parcheggio non distante dal luogo dov’è stato ritrovato il cadavere. Secondo quanto ricostruito, la donna era uscita di casa attorno alle due del mattino, portando con sé alcuni documenti, portafoglio e carte, ma non il cellulare.