Il chirurgo che ha operato il calciatore Gianluca Vialli ha riferito quali sono i sintomi e le cause del tumore al pancreas.
Il mondo del calcio è in lutto per la scomparsa di Gianluca Vialli, deceduto il 6 gennaio presso una clinica di Londra dov’era ricoverato. Da tempo stava combattendo contro un tumore al pancreas, che non gli ha lasciato scampo.
Il campione è morto all’età di 58 anni, dopo una lunga lotta iniziata nel 2017 a causa di un tumore al pancreas. Già dal mese di dicembre lo sportivo aveva annunciato il suo ritiro dal mondo calcistico, proprio a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.
Vialli era seguito dal dottor Alessandro Zerbi. Lo sportivo è entrato a far parte delle persone che sono riuscite a sopravvivere per ben dieci anni dalla comparsa di questa grave malattia. Il medico che aveva in cura il campione, ha riferito quali sono i sintomi riscontrabili in un paziente alla comparsa di un tumore al pancreas.
I sintomi e le cause del tumore al pancreas
Ne ha parlato in un suo articolo Valentina Mericio, del quotidiano online “Notizie.it”, che ha a sua volta citato l’intervista rilasciata dal chirurgo a “Il Giornale”. Secondo quanto riferito da Alessandro Zerbi, il dottore che ha operato Vialli, il primo sintomo legato al tumore al pancreas è l’ittero.
L’Istituto Superiore di Sanità ha riferito che il termine ittero si riferisce all’“ingiallimento della pelle e della parte bianca degli occhi (sclera). È causato dall’accumulo, nel sangue e nei tessuti, di una sostanza chiamata bilirubina. Qualsiasi malattia che interferisca con il trasporto della bilirubina dal sangue al fegato e con la sua eliminazione, può causare l’ittero”.
I segni visibili più comunemente sono: “ingiallimento della pelle, degli occhi e dell’interno (mucosa) della bocca e del naso, feci chiare e urine scure”. Ma quali sono i fattori che possono incidere nel contrarre un tumore al pancreas? Lo ha spiegato il chirurgo di Valli a “Il Giornale”: “Il fumo, il sovrappeso, un’alimentazione ricca di grassi e povera di fibre e uno stile di vita sedentario. Anche la familiarità definita come avere due casi di parenti stretti che si sono ammalati di questo tumore”.