Stipendi differenziati, Valditara corregge il tiro
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Stipendi differenziati, Valditara corregge il tiro

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Dopo la polemica sorta sul discorso stipendi differenziati, Valditara ribadisce: “Mai messo in discussione contratto nazionale”.

Il ministro dell’istruzione nel governo Meloni, Giuseppe Valditara, in seguito alle sue affermazioni circa la volontà di istituire degli stipendi differenziati tra regione e regione ha ribadito di non aver mai messo in discussione il contratto nazionale.

Secondo il ministro è necessario incrementare lo stipendio degli insegnanti nel Nord Italia in quanto il costo della vita è più oneroso rispetto alle regioni del Sud. In occasione di un’iniziativa di PwC e gruppo Gedi “Italia 2023: persone, lavoro, impresa”, il neo ministro dell’Istruzione e del merito ha parlato dei fondi destinati all’istruzione e del loro impiego. Per Valditara, “la scuola pubblica ha bisogno di nuove forme di finanziamento, anche per coprire gli stipendi dei prof che potrebbero subire una differenziazione regionale. E per trovarle, si potrebbe aprire ai finanziamenti privati.” 

Per il ministro è necessario “trovare nuove strade, anche sperimentali, di sinergia tra il sistema produttivo, la società civile e la scuola, per finanziare l’istruzione, oltre allo sforzo del governo”. La soluzione, secondo Valditara, sarebbe quindi “la creazione di un fondo perequativo centralizzato e ministeriale che ci consenta, con i fondi attratti per un liceo di Brescia, di finanziarne anche uno a Palermo o un istituto professionale a Caserta”.

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Valditara ribadisce: “Mai messo in discussione contratto nazionale”

Sul tema si è sollevata una forte polemica, che ha creato una spaccatura – già esistente – tra Nord e Sud Italia. In questo senso Valditara si è giustificato ribadendo: “Ho solo parlato di problematica che riguarda costo della vita”. 

E continua: “Non è mai stato messo in discussione il contratto nazionale del mondo della scuola, non ho mai parlato di compensi diversi fra Nord e Sud; ho solo riportato una problematica sollevata da alcune regioni riguardo il differente costo della vita nelle diverse città italiane. Insieme con sindacati e Regioni si ragionerà anche di questo aspetto, per cercare soluzioni adeguate in favore di docenti e personale scolastico”. 

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ultimo aggiornamento: 26 Gennaio 2023 15:45

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