Domani e lunedì i cittadini di Lombardia e Lazio, due regioni di elevata importanza, saranno chiamati alle urne per le elezioni regionali.
Sono oltre 12 milioni gli elettori che da domani mattina a lunedì pomeriggio saranno chiamati alle urne per votare per le elezioni regionali in Lazio e in Lombardia. Le urne sono aperte dalle 7 di domenica 12 febbraio alle 23 e lunedì 13 dalle 7 alle 15. Non è previsto ballottaggio e vincerà il candidato come presidente della Regione che ha conseguito il maggior numero di voti.
Nel Lazio la sfida è tra Alessio D’Amato, candidato del Pd sostenuto anche dal Terzo Polo, Francesco Rocca (centrodestra), Donatella Bianchi (M5s e altre liste di sinistra), Rosa Rinaldi (Unione popolare), e Sonia Pecorilli (Partito Comunista Italiano).In Lombardia invece il grande favorito è il governatore uscente del centrodestra Attilio Fontana che viene sfidato da Pierfrancesco Majorino sostenuto da Pd e M5S, Letizia Moratti candidata del Terzo Polo e Mara Ghidorzi (Unione Popolare).
Come si vota
Le modalità di voto sono quattro: si può votare solo per il candidato, votare la lista (quindi il candidato che la lista sostiene), votare per la lista e il candidato a questa collegato oppure per una lista e un candidato collegato ad un’altra lista. Si tratta del voto disgiunto su cui puntano molti candidati come Majorino chiede i voti dei grillini dato che Conte non ha voluto rinnovare l’alleanza con i dem.
FdI rischia di vincere sia sugli avversari che sugli alleati
Secondo gli ultimi sondaggi pubblicabili in entrambe le regioni sono in vantaggio i due candidati del centrodestra: Rocca per il Lazio e Fontana per la Lombardia. Il candidato laziale, ex presidente della Croce rossa italiana, è stato voluto dalla stessa premier Giorgia Meloni. Qui se vincesse Rocca il centrodestra tornerebbe a governare dopo 13 anni.
FdI forte dei consensi a livello nazionale potrebbe essere protagonista anche in queste regionali anche in Lombardia perché nonostante Fontana appartenga alla Lega Fratelli d’Italia potrebbe essere il partito più votato scalzando le due forze lombarde e milanesi per eccellenza dove sono nate e hanno sempre avuto la meglio, Forza Italia e Lega. Una tendenza già avviata con le elezioni politiche perché FdI ha doppiato i voti leghisti (27,6 contro i 13,9 e ancor più i berlusconiani attorno al 7%). Discorso simile anche nel Lazio dove la Lega diventato nazionale con Salvini è già molto meno presente che nella storica roccaforte nordista.