Dopo il trapianto di polmone, il bambino adesso sta bene: “Potrà andare a scuola e potrà avere una vita come tutti”.
Questa mattina un uomo di 34 ha raccontato per la prima volta, all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, di quel trapianto di polmone che ha salvato la vita a suo figlio di cinque anni. Adesso il bambino sta bene, ed è grazie a suo padre che gli ha donato una parte di sé lo scorso 17 gennaio.
Il racconto del papà
In Italia è stata la prima operazione di questo genere che sia mai stata effettuata. Il 17 gennaio scorso a Bergamo, l’équipe del dottor Michele Colledan ha chiesto al papà 34enne se fosse disposto a donare un polmone a suo figlio. Lui non ha esitato minimamente, era pronto per salvarlo. “Quel giorno ero senza parole: è stato il giorno più importante della mia vita perché avrei potuto salvare mio figlio”, racconta il padre.
Il 21 febbraio è stato disposto l’intervento sul figlio, quel bambino appassionato di “Super Mario Bros”, che dopo essere entrato in sala operatoria tenendo in mano il suo pupazzo, è stato dimesso. “Ora dopo il trapianto ho visto che gioca, che potrà andare a scuola e potrà avere una vita come tutti gli altri: non ci sono parole per l’emozione che sto provando”.
Il papà di 34 anni conclude il suo racconto ringraziando i medici per ciò che è stato possibile fare. “Da solo io posso salvare una vita: questo vuol dire che tutti non possiamo salvare il mondo, ma tante vite sì”. “Mario – ha detto ancora (Mario è un nome di fantasia per il bimbo) – sa cosa è successo e dice soltanto che deve guarire per poter tornare a vivere una vita normale. Il suo primo desiderio è stato un Lego: è un grande appassionato. Ovviamente gliel’abbiamo regalato”.