Il direttore della prevenzione del ministero della Salute ha dichiarato che l’Oms è vicina a annunciare la fine della pandemia.
Giovanni Rezza è il direttore generale della Prevenzione presso il ministero della Salute e ha detto al Corriere della Sera che l’Organizzazione Mondiale della Sanità è vicina ad annunciare la fine della pandemia di Coronavirus. L’attenzione, precisa, resterà elevata fino a quando l’Oms “non consideri più il Covid “Pheic”: Public health emergency of international concern, un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. Secondo Renza questo potrebbe avvenire anche nelle prossime settimane.
Nell’intervista però consiglia di mantenere alta l’attenzione soprattutto su anziani e fragili. Secondo l’Oms c’è una immunità diffusa perché tante persone sono vaccinate e tante si sono infettate. A preoccupare ancora restano però le varianti. «Il ministero continua quindi a monitorare la situazione, mantenendo la vigilanza, ma non c’è in questo momento un livello di allarme: l’impatto sulle strutture sanitarie è molto basso (con tasso di occupazione dei posti letto in diminuzione: nei reparti ordinari siamo al 4,7%, nelle terapie intensive all’ 1%, ndr), l’incidenza di nuovi positivi è relativamente bassa (41 casi su centomila abitanti)».
Cautela ma ottimismo: continua il monitoraggio
L’Oms ha dichiarato il Covid-19 lo stato di pandemia nell’11 marzo 2020. Da allora la John Hopkins ha raccolto i dati costantemente. Dopo tre anni di monitoraggio continuo il Coronavirus Resource Center dell’università di Baltimora ha interrotto le attività di monitoraggio. Si tratta di una situazione di “normalizzazione” spiega Rezza. Il comitato d’emergenza dell’Oms riunitosi a fine gennaio ha voluto continuare a tenere alta l’allerta a causa del picco di contagi in Cina.
Ad oggi, invece, siamo in una fase di transizione, così la definisce l’Oms. Resta la cautela anche se con ottimismo. Dopo la fine sociale della pandemia potrebbe arrivare presto la fine della pandemia vera e propria. Anche al ministero della Salute restano cauti dove si continua a monitorare la situazione e gli sviluppi anche se non c’è un livello di allarme.
