La visita a sorpresa di Putin nella città martire di Mariupol è stata una sfida ai nemici dopo il mandato d’arresto.
Sceglie Mariupol Vladimir Putin per farsi vedere per la prima volta nella regione occupata del Donbass per cui ha scatenato questa guerra. Arriva a sorpresa nella città martoriata per quasi un anno dai bombardamenti del suo esercito per celebrare la ricostruzione russa. Quasi il 90% degli edifici distrutti e oltre 20mila vittime, dopo una feroce resistenza del battaglione Azov, gli ucraini sono caduti e Mariupol è sotto il controllo russo.
La visita di Putin nella città simbolo di questa invasione russa in Ucraina vuole essere anche una sfida aperta ai suoi nemici dopo il mandato d’arresto per crimini di guerra. Perché è proprio qui che i russi hanno visto il loro successo più grande togliendo all’Ucraina una città fondamentale per la sua economia, dove si trovava la più grande acciaieria del paese.
Gli ucraini contro lo Zar: “Un criminale torna sempre sulla scena del crimine”
La reazione dell’Ucraina è arrivata prontamente alla visita di Putin a Mariupo. Il ministero ucraino della Difesa ha espresso tutta la sua ira dicendo: «Come si addice a un ladro, Putin ha visitato l’ucraina Mariupol, sotto la copertura della notte. Innanzitutto, è più sicuro. Inoltre, l’oscurità gli permette di evidenziare ciò che vuole mostrare, e tenere al riparo da occhi indiscreti la città completamente distrutta dal suo esercito e i suoi pochi abitanti sopravvissuti».
Da Kiev, la presidenza rimarca che questa visita di Putin è emblematica del suo «cinismo» e della sua «mancanza di rimorso». Il consigliere di Zelenky ha dichiarato: «Il criminale torna sempre sulla scena del crimine. Mentre il mondo civilizzato annuncia l’arresto del “direttore di guerra’ (Putin) in caso di attraversamento dei suoi confini, l’assassino di migliaia di famiglie a Mariupol è venuto ad ammirare le rovine della città e le tombe».
Anche le autorità ucraine di Mariupol hanno definito il presidente russo «un criminale internazionale», commentando la sua scelta di visitare la città di notte con l’ipotesi che lo ha fatto «per non vedere alla luce del giorno la città devastata dalla sua “liberazione”».