L’Inps ha reso noto che oltre il 55% delle pensioni erogate in Italia ha un importo inferiore ai 750 euro, con circa il 65% che si attesta sotto i mille euro.
Al Nord, l’importo medio mensile è di 1.456,71 euro, mentre a livello nazionale si registra un importo medio di 1.359,53 euro. L’età media dei pensionati è di 74 anni, con una differenza tra generi di 4,7 anni.
Nella distribuzione delle pensioni mensili per importo, si nota una forte concentrazione nelle classi a basso reddito. In particolare, delle 9.883.267 pensioni con un importo inferiore a 750 euro, il 43,1% riceve prestazioni legate a bassi redditi, come integrazioni al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali, e pensioni di invalidità civile.
L’analisi della distribuzione delle pensioni in base all’età rivela che nel 2022, il 61,6% delle pensioni previdenziali erogate sono pensioni di vecchiaia, il 7,6% sono pensioni di invalidità previdenziale e il restante 30,8% sono pensioni ai superstiti.
Il divario di genere è evidente: per gli uomini la percentuale di prestazioni con importo inferiore a 750 euro scende al 40,9%. Inoltre, il 44,8% delle pensioni di vecchiaia degli uomini si situa nell’intervallo di importo compreso tra 1.500 e 3.000 euro.
Le donne hanno numeri inferiori di pensioni di vecchiaia (3,9 milioni rispetto a 5,3 milioni per gli uomini) ma ricevono un numero superiore di pensioni erogate ai superstiti (3,02 milioni rispetto a 437mila per gli uomini), quelle per invalidità civile (quasi 1,88 milioni rispetto a 1,34 milioni per gli uomini) e pensioni sociali.
