Tutto quello che c’è da sapere sulla Domenica che precede la Pasqua: cosa è perché si celebra con i rami di palma.
La Domenica delle Palme è la domenica precedente la Pasqua; con questa celebrazione si vuole ricordare il trionfale ingresso di Gesù a cavalcioni di un’asina nella città di Gerusalemme in cui venne acclamato da una grande folla, che entusiasta sventolava rami di palme.
La scelta dell’animale è significativa, poiché stava a simboleggiare l’umiltà tanto dell’animale, quanto di chi portava in spalla. L’asina quindi doveva distinguersi dal più comune cavallo che era normalmente scelto dai re, perciò da uomini che combattevano le guerre.
In realtà questa tradizione cristiana si prende spunto da un’altra ricorrenza di origine ebraica. Secondo tradizione infatti, il Sukkot ovvero la “festa delle Capanne” è il momento in cui i fedeli ebrei iniziavano il pellegrinaggio verso Gerusalemme per salire al tempio, portando con loro mazzi intrecciati di palme che simboleggiano la fede, di mirto a indicare la preghiera e di salice, per la forma delle sue foglie che ricordano la bocca chiusa dei fedeli.
Il pellegrinaggio dei fedeli era cadenzato da invocazioni di salvezza, le Osanna divenute poi parte della celebrazione corale della liberazione dall’Egitto.
La celebrazione della Domenica delle Palme
Con la Domenica delle Palme inizia la Settimana Santa, periodo in cui si rievocano gli ultimi giorni di Gesù celebrando la passione, la morte e la sua resurrezione. Secondo la liturgia, la celebrazione in questa giornata comincia al di fuori della chiesa, dove il sacerdote vestito con gli stessi paramenti rossi del Venerdì Santo benedice gli ulivi e le palme dei fedeli, per continuare poi in chiesa con il racconto della Passione di Gesù tratta da uno dei Vangeli. Una particolarità di questa celebrazione è, che come la Pasqua, non cade mai nella stessa data poiché si segue il calendario lunare.