In bilico Gal e Pal, i sussidi per gli «occupabili»
La premier Giorgia Meloni ha annunciato l’organizzazione della prossima riunione del Consiglio dei ministri per il primo maggio, in occasione della festa del lavoro. Durante questa riunione, è previsto l’approvazione del decreto lavoro, che potrebbe ridurre ulteriormente il cuneo fiscale e definire le nuove misure di contrasto alla povertà.
Il governo potrebbe disporre di circa 3,5 miliardi di euro provenienti dalle nuove stime del Pil e del deficit nel Def. Il decreto legge, una volta autorizzato dal Parlamento, potrebbe portare ulteriori riduzioni dei contributi, come il taglio di 5 punti dell’obiettivo di legislatura. Inoltre, il governo Meloni sta lavorando sulla corretta implementazione del decreto dignità del primo governo Conte e sulla revisione del reddito di cittadinanza, che sta subendo importanti modifiche rispetto alla versione proposta dal governo precedente. I sindacati sono preoccupati per le nuove misure di contrasto alla povertà, criticando l’approccio uniforme e generale proposto dal governo.
La Gal
La bozza attuale del decreto prevede un sostegno economico chiamato “Gal” per coloro che sono occupabili e consiste in un importo di soli 350 euro al mese, per un massimo di 12 mesi senza possibilità di rinnovo. Questo è inferiore rispetto al sussidio ordinario di povertà chiamato “Gil” o Garanzia per l’inclusione, che prevede 500 euro al mese più un’eventuale integrazione di 280 euro per l’affitto, e può essere erogato per un massimo di 18 mesi e rinnovabile. Tuttavia, la linea del Palazzo Chigi rimane ferma sulla non concessione di sussidi per coloro che possono lavorare.
La Lega è propensa a mantenere la Gal con alcune restrizioni, ad esempio la partecipazione a corsi di formazione, così da scoraggiare chi lavora in nero dall’accettare la prestazione. La decisione sulla questione è attesa per lunedì.
La Pal
La Pal invece è la prestazione temporanea da settembre a dicembre 2023 per gli occupabili, in attesa della Gal che scatterebbe dal 2024.
