Ultras granata in rivolta: abusi inaccettabili nel calcio italiano, tensioni per la partita Napoli-Salernitana.
Napoli e Salernitana si preparano ad affrontarsi in un incontro che ha già suscitato molte polemiche ancor prima del fischio d’inizio, soprattutto per gli Ultras. La partita, inizialmente programmata per sabato 29 aprile, potrebbe essere spostata a domenica 30 aprile, scatenando l’ira degli ultras granata. Essi accusano i vertici del calcio italiano di abusi inaccettabili, come evidenziato nel loro comunicato.
La possibile vittoria dello scudetto per il Napoli nel weekend, in caso di successo contro la Salernitana e di un passo falso dell’Inter contro la Lazio, ha spinto la Lega di Serie A a valutare uno spostamento della partita. Il presidente Casini ha dichiarato che la Lega si adeguerà di fronte a una proposta concreta per il rinvio.
La rabbia dei tifosi
Tuttavia, i tifosi della Salernitana non hanno preso bene questo cambio di programma. Attraverso un comunicato, gli ultras della Curva Sud hanno espresso la loro posizione in maniera chiara e decisa, richiedendo rispetto per la loro squadra e per le regole del calcio italiano. Essi sostengono che tale decisione non dovrebbe essere influenzata dalle esigenze altrui, e che la data originariamente stabilita non dovrebbe essere modificata.
Le ultime indiscrezioni indicano che la partita potrebbe essere disputata domenica alle 12:30, sebbene non sia ancora stata confermata ufficialmente. Nel frattempo, la Curva Sud ribadisce il suo disappunto e chiede ai vertici del calcio italiano di dimostrare dignità in questa situazione.
La vicenda solleva interrogativi sulla gestione delle partite e sul rispetto delle regole nel panorama calcistico italiano. In un momento in cui il settore ospiti al Maradona rimarrà chiuso, impedendo la presenza dei tifosi della squadra guidata da Paulo Sousa, la tensione tra le due tifoserie è palpabile. Il confronto tra Napoli e Salernitana si trasforma così in una partita carica di polemiche e rabbia, con gli ultras granata pronti a far sentire la loro voce in difesa dei principi che ritengono sacrosanti.
